Il Bacio della Luna
Si raccontava di un regno, nelle lontane colline al confine del mondo, in cui le terre verdeggianti e il cielo limpido sembravano volersi abbracciare ogni giorno, e il sole riusciva a far germogliare ogni fiore e ogni giovane vita. Ma non è di questo che narra la nostra storia: la vedete? Quella torre bianca come l’avorio e talmente alta, quasi volesse toccare il cielo? È proprio lì che voglio portarvi, in quella cima piena di ricordi, sogni e malinconia. Quando nacque Anul, vennero al mondo altri cinque bambini, ma nessuno si rivelò come lui: il piccolo si fermava sempre a guardare il cielo e le nuvole, e ben presto iniziò a passare le sue notti col naso all’insù per poter ammirare la bellissima luna argentata, che splendeva con grazia innata illuminando gli animi più solitari. Anul si rese conto di essere innamorato di quella magica Signora vestita di diamanti all’età di tredici anni e decise di voler stare per sempre vicino a lei. Salì sulla torre più alta del regno e lì rimase a contemplarla ogni notte, nonostante tutti gli dicessero che per quanto in alto potesse salire, non sarebbe mai riuscito a raggiungerla. Dieci anni si avvicendarono: stranieri erano accorsi da ogni landa per vedere il giovane che aveva passato la sua vita rinchiuso sulla cima più alta del regno. Tutto il popolo lo considerava pazzo, poiché ogni volta che qualche curioso si avventurava sulla vetta perlacea per chiedere ad Anul una spiegazione, lui molto semplicemente rispondeva: «le nostre anime sono sempre state legate, poi io sono nato e ho posato i piedi sulla Terra, ma un giorno lei mi troverà e verrà a prendermi… e finalmente staremo insieme di nuovo». Chiunque scendesse da quella torre non poteva che confermare le voci di pazzia che circolavano sul conto del giovane, ma nessuno, una volta incontrato gli occhi neri e brillanti di Anul, era mai riuscito a prendersi gioco di lui. Era come se la malinconia del giovane inondasse il cuore di chi aveva attorno, proprio come fa la notte quando inghiotte i raggi del sole. Sembrava una sera come tante quando avvenne l’evento più misterioso e leggendario mai accaduto entro quei confini: il cielo somigliava ad una morbida coltre di velluto nero trapuntato da mille lucciole splendenti e in mezzo a quelle stelle pigolanti, brillava una luna piena diamantina. Abbagliato da quella bellezza, Anul aveva dato le spalle alla finestra e si era allontanato fino al centro della stanza, domandandosi se la donna che un tempo era stata la sua innamorata si fosse ormai dimenticata di lui. «Perché mi volgi le spalle?» Una voce sinuosa e melodica lo avvolse: il ricordo sfumato di una vita passata riaffiorò alla mente del ragazzo e lo fece voltare lentamente a guardare quel viso, che ormai non sperava più di vedere. «Pensavo ti fossi dimenticata di me» disse il giovane avvicinandosi alla ragazza, quasi intimorito dalla sua bellezza. La luce pallida dei lunghi capelli chiari si rifletteva sui diamanti che ornavano il lungo vestito bianco. «Questo mondo è grande, non è stato facile trovarti. Ho guardato giù spesso ed ho visto come sia facile per gli uomini trasformare il loro odio in guerra e di come, nonostante tutto, essi siano in grado di non lasciar morire l’amore». «Proprio come la luna in mezzo alle tenebre» disse Anul. «Tu hai creduto nel tuo amore, Anul» gli rispose Luna, sfiorandogli delicatamente la guancia con la mano nivea «è stato così che ti ho trovato». «Alla fine stavo per perdere le speranze» disse lui, guardandola negli occhi. L’azzurro della ragazza si scontrò con l’ebano del giovane ed entrambi gustarono il primo momento di pace dopo la loro separazione. «Non devi mai perdere la speranza» disse Luna «è uno dei più bei sentimenti dell’uomo». La ragazza si voltò verso il cielo, divenuto più tetro a causa della mancanza del disco argentato a schiarire la notte. «Vieni con me, adesso non ci lasceremo più». Fluttuarono sinuosi nel cielo stellato, i capelli scuri di Anul si liberarono dalla morsa della coda e ondeggiarono al vento insieme ai fili dorati di Luna, mentre entrambi si stringevano in un caldo e dolce abbraccio e la notte lasciava il posto all’aurora. Da quel giorno, nessuno seppe più niente del giovane Anul, ma tutti parlarono del “Bacio della Luna†e della metà in ombra che non avrebbe più condiviso con nessuno.
by "La mia Cameron Diaz" - Grazie!! :*