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Gli Yugo in Incognito nascono nel 2001 a Roma. Alfieri dell'Happy Rock&Roll e figli di quella "grammatica della fantasia" tanto cara a Gianni Rodari, di sera riempiono piazze e locali, e di giorno svuotano cantine. Un progetto ispirato, sensato e quantomai realistico che cerca, attraverso sonorità travolgenti, di inserirsi all'interno di una discussione artistica più ampia e assolutamente contemporanea. Aprono concerti per: 24 Grana, Meganoidi, Franziska, Radici nel Cemento, Statuto, Ratti della Sabina, Jovine, e hanno l'occasione e l'onore di dividere il palco con la leggenda della musica Jamaicana Mikey Dread. Vincitori di vari festival fra cui Basilicando e A13 Sud Festival. Yugo in Incognito come cultura."C'hai nis democracy?" e' il titolo del loro ultimo lavoro discografico, che segue il precedente "Puppurri". Non proporre niente di nuovo, non creare niente di eccezionale, ma avere la faccia tosta di farlo nel miglior modo possibile; demagogicamente, irriverentemente, sfacciatamente e con molto sex appeal. Il tutto in soli due metri di spazio, quelli che separano ogni divano da ogni TV. Sexy come una commedia all'italiana anni 70, demagogici come politici, irriverenti ed irritanti come un'insolazione, sfacciati come un lifting venuto male, disorganizzati come un collettivo studentesco e gioiosi come un orgasmo notturno.Tracklist:1. Pre (sono alta)
2. Remenber my member
3. Skappo
4. Illudio (carinissima)
5. Nerone
6. Deludio (orecchie di pelo)
7. Prima campanella
8. Pediluvio (issimi)
9. 500ino
10. Ludio (le monete)• Skappo: scritto sette anni fa, nel suo essere retorico e per certi aspetti demagoglco, è ancora assolutamente - triste.constatazione - attuale e sdoganabile. E' vero infatti che, al momento della scrittura, gli autori erano spinti da precise e contestualizzate urgenze.di contestazione, convinti che ci fosse bisogno di messaggi diretti e polemici, ma è un dato di fatto che hanno trovato nuove e altrettanto valide chiavi di lettura. E' un brano probabilmente immaturo e intriso di stereotipi, ma riesce ancora a rappresentare, meglio di molti altri, l'attuale e sintomatica situazione culturale/musicale italiana. Un testo, un brano, che proprio nella scelta di rimanere immutato oggi come ieri scopre la sua vena polemica nei confronti della facilità con cui mediamente in Italia si approccia alla scrittura.
"Skappo" è una canzone facile.
Remember my member: l'inno dedicato a tutte le vittime del noto andante: "le dimensioni contano". La riscossa degli sconfitti delle performances oggettive, la rivincita di chi vorrebbe avere grande non solo la personalità e l'umorismo ma che si dove accontentare giusto di quello. La parabola degli spogliatoi, delle conseguenze da acqua gelata, da profonda influenza e da indigestione. Ricordarsi del proprio membro, ricordarsi di se stessi... e di una mutanda non sempre gonfia come la si vorrebbe.
5OOquìno: è la vera canzone d'amore del repertorio Yugo. Un amore sconsiderato per un pezzo di lamiera, viola per i curiosi, vecchia e modificata per gli appassionati. Amore per il ricordo, per Roma, come era una volta. È aa canzone amarcord, è la canzone per il passato, magari non vissuto, ma raccontato, filtrato dai ricordi di chi l'ha costruito. Anche se il dito medio dalla vecchietta, quello, magari, ce lo siamo preso davvero...
Nerone: è la canzone della rivelazione. Della verità mai raccontata. DI una verità che sarebbe a volte più semplice raccontare. Canzone colta anche nella sua banalità , anche nel suo esplicito ammiccamento alle sigarette non convenzionali. È il rovescio della medaglia, la pentola senza coperchio, la marmellata sulla bocca del bambino, È tutto e niente... è ballo e risata .. è yugosa..
Prima campanella: possibilmente si voleva scrivere un brano scomodo. Tipo un divano di quelli dal design ultra chic per case molto choc, ma alla fine molto kitch. Eppure lo abbiamo fatto semplice come una vecchia poltrona, quella in cui da bambini ci si butta una volta tornati da scuola. Quella scuola riformata e da riformare, quella scuola che spiega ma non insegna, quella scuola che fa domande rna non da poi le risposte. Avremmo voluto essere scomodi ma poi bisognava far finta di essere finti acculturati, cosa che in tutta onestà proprio non ci riusciva così bene .
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