Member Since: 4/17/2007
Band Website: http://www.valeriopiccolo.com
Band Members: ..................................
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MANHATTAN SESSIONS Reviews.....................................................
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"JAM".......................................................
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"Dieci tracce, dieci piccole storie nate dalla penna e dalla fantasia di Valerio Piccolo, un italiano a New York. 'Manhattan Sessions' è dunque il frutto dell'esperienza maturata oltreoceano da Piccolo, che ha a lungo collaborato con Suzanne Vega come traduttore, anche sui palchi. Le danze si aprono con 'Quanto dura un'ora', brano musicato con accompagnamento minimale, in cui è il testo a conquistare la ribalta. La voce di Piccolo scandisce parole in un italiano che arriva al cuore senza la necessità di essere urlato. Lo dimostra ottimamente sia la successiva 'Tempo al tempo', in cui la dolcezza del testo è accompagnata dall'ottimo connubio di strumenti elettrici ed elettrici, sia soprattutto 'La chiave del regno', brano tanto malinconico quanto curato musicalmente e liricamente. In certi frangenti Piccolo canta sussurrando, o sussurra cantando, senza cercare facili melodie o riff armonici accattivanti. Eppure, in un modo o in un altro, queste canzoni rimangono nell'orecchio. La cover di 'In Liverpool', di Suzanne Vega, è l'ideale chiusura del cerchio per un buon lavoro d'esordio"..................................................
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- Davide Zucchi (***).......................................................
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"IL MUCCHIO"....................................................
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"Valerio Piccolo, casertano emigrato a Roma, si è fatto conoscere presso il pubblico musicale come traduttore italiano delle poesie di Suzanne Vega; in tale veste ha accompagnato spesso la cantautrice newyorchese in concerti e reading italiani nel corso degli ultimi anni. Ora arriva il momento di un debutto discografico in proprio, che non è un capriccio dell'ultimo minuto ma il punto d'arrivo di una carriera cantautorale iniziata dieci anni fa. Naturalmente l'amore per New York - dove è stata registrata la quasi totalità del disco - è parte integrante delle canzoni del Nostro, così come l'influenza della Vega - di cui è presente anche una cover, "In Liverpool" - è innegabile, e non solo perché il suo bassista storico, Mike Visceglia, produce queste canzoni e ci suona. Ma è una suggestione che non va a pesare troppo sulla personalità di queste creazioni: anzi, i due mondi si intgrano perfettamente nella sinuosa 'La chiave del regno', testo originale inglese della cantautrice, musica di Piccolo e di Massimo Roccaforte, chitarrista di Carmen Consoli ... Queste canzoni sommesse, acustiche con qualche piccolo inserto elettrico, hanno dalla loro parte dei testi non banali - anche i due brani in lingua inglese, 'The Red Nose Is On' e 'Hedges' sono più che convincenti - e una gentilezza di fondo che non diventa mai debolezza o eccesso di fragilità ".................................................
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- Alessandro Besselva Averame.....................................................
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"ROCKERILLA"................................................
.................................................. ...... ...... "Ecco un album che più di ogni altro sembra cucito con la stoffa dei sogni. Valerio Piccolo lo ha registrato quasi interamente a New York con la produzione di Mike Visceglia, da ben 23 anni braccio destro di Suzanne Vega. La spiegazione per questa collaborazione è presto .. Piccolo è il traduttore in italiano dei versi e dei testi della cantautrice newyorchese ... Come cantautore, Piccolo dimostra di possedere un discreto talento e "Manhattan Sessions" si lascia ascoltare volentieri ... In questo filo di voce si respira aria di sincerità "................................. ...............
- Giancarlo Susanna (7) ............................................................
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....... .......................................... "WWW.ONDALTERNATIVA.IT".....................................
................................ "Quando poesia e musica conversano davanti al mediterraneo in un pomeriggio newyorkese. Il debutto di Valerio Piccolo, casertano in continuo transito da Roma all’America, è una raccolta di testi la cui intensità trova sfogo nel folk, nella ritmica pulita e nella melodia policromatica dalle suggestioni pronte a scaturire. È una dichiarazione d’amore, 'Manhattan Sessions', debutto discografico per buona parte registrato a New York e prodotto su etichetta La filibusta/Goodfellas, da Mike Visceglia.
È un accorato omaggio alla folksinger Suzanne Vega, della quale Piccolo traduce in musica una poesia tratta dal suo libro 'The Passionate Eye' e della quale interpreta l’ultima traccia 'In Liverpool' scritta nella primavera del 1990. É la superficie di un progetto consistente, alla cui partecipazione si contano numerosi strumentisti: oltre al basso di Visceglia, sideman della Vega, la chitarra di Marc Shulman, la batteria di Joe Bonadio e l’armonica di Gary Schreiner, ci sono gli italiani Massimo Roccaforte, chitarrista di Carmen Consoli e qui, con gli archi dei fratelli Andrea e Gionata Costa dei 'Quintorigo', per la bellissima 'La chiave del regno'....................................... ..................................... .................. - Il Torto (****) .................................. ..................................... ................................................ "CHITARRE"..................................................
....................................................... "Casertano di nascita ma romano di adozione, Piccolo dà vita a suggestive atmosfere accompagnandosi con la sua delicata chitarra acustica. Non mancano prestigiosi interventi italiani: 'La chiave del regno?, poesia della Vega che Piccolo ha tradotto e poi musicato insieme a Massimo Roccaforte, chitarrista di Carmen Consoli, include un delizioso cameo di Andrea e Gionata Costa (Quintorigo) agli archi. Belle 'Petra' e 'The Red Nose Is On', impreziosite dai fraseggi elettrici di Marc Shulman. Si distinguono 'Come Gaudì', con l'armonica di Gary Shreiner, e l'esoterica 'Hedges', dedicata al grande e originale chitarrista acustico scomparso anni fa. Chiude l'album 'In Liverpool', originale cover della Vega." ............................................................
....................... ................... - Alessandro Staiti................................... ......................................... ............................................................
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... ..... "L'ISOLA CHE NON C'ERA"...................................... ...................................... ....... ....... Una storia in dieci racconti, questo parrebbe essere Manhattan sessions, primo album di Valerio Piccolo (musicista di Caserta che si divide tra Roma e New York) che ha visto la presenza in studio come produttore (l’album è stato registrato quasi completamente a New York) di Mike Visceglia, già al lavoro con Suzanne Vega ed apprezzato bassista. Ed insieme a Visceglia a fare da contorno e supporto musicale a Piccolo, sono presenti proprio i musicisti che abitualmente lavorano con Suzanne Vega, la cui presenza è testimoniata sia dall’utilizzo di una sua poesia che è diventata La chiave del regno (ottimo il lavoro del violoncello di Gionata Costa) che del suo brano 'In Liverpool', rivisitata in chiave live...
Le canzoni sono quasi tutte virate in chiave soft, con le parole che vengono “consegnate†all’ascoltatore in maniera molto delicata, chiara, definita, a prova di errore di interpretazione. Piccolo riesce a rendere 'presenti' atmosfere altrimenti impalpabili grazie a sonorità sostenute da suoni tondi, densi, caldi, ponderati in funzione del testo cantato, proprio come avviene nella già citata 'In Liverpool', chitarra e voce, una canzone che tocca nel profondo. Un autore esordiente, Piccolo, eppure già alle prese con il grande pubblico aprendo alcuni concerti italiani dell’artista statunitense, cui lo lega una solida amicizia, ed è artista aperto a differenti esperienze che, nel tempo, se ben amalgamate con il suo stile cantautorale, potranno essere utili per la sua crescita artistica e per un positivo prosieguo della sua carriera. 'Manhattan Sessions' è un album sommesso che potrebbe ricordare, al di là del differente timbro di voce ed 'aggressività ' vocale, le canzoni di Damien Rice: allo stesso modo leggere, impalpabili, eppure tanto intense e piene di spigoli." .......................... ............................................................
. - Rosario Pantaleo
Influences: David Crosby, Steven Stills, Graham Nash, Neil Young, James Taylor, Suzanne Vega, Ani Difranco, Michael Hedges, David Sylvian, Fausto Mesolella, Avion Travel, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Simon and Garfunkel, Nick Drake
Record Label: La filibusta
Type of Label: Indie