About Me
Il gruppo si compone di voci , sia maschili che femminili, strumenti a corda (chitarre,violino) e ad ancia (organetti e fisarmoniche) abbinati a percussioni e strumenti della tradizione popolare della montagna Pistoiese. A 30 anni dal suo esordio (che avvenne l’8 marzo 1973 in occasione della festa della donna) e a quasi 20 dall'ultimo concerto (1984), il «Collettivo» si e' ricomposto, con alcuni elementi che facevano parte del nucleo “storico†(Sergio, Anna...... e alcuni altri), e tanti ragazzi e ragazze di varia estrazione e professione accomunati dalla passione per il canto popolare. Il «Collettivo folcloristico montano» suona e canta le Ottave, i canti del lavoro,sociali e di protesta, ma anche d’amore e di rispetto per la civilta’…… civiltà dei Maggi e antichi brani dedicati alla donna, nenie per bambini e nonsense (dal "contrasto padrone-contadino" a “Poveri soldatiâ€, “Lo treno di Bastia“ e “Il carrettiereâ€, ai Maggi della Montagna Pistoiese….). “Siamo tornati perché vogliamo pensare alla nostra cultura, per capire da dove veniamo, per voglia di solidarietà e di comune sentire, per costruire insieme, per voglia di rispetto reciproco contro l'intolleranza»….. La filosofia di Sergio Gargini ( il mentore del gruppo,che ascolta da lassu' dall aprile del 2006,ma ci sorride dallo sfondo azzurro di questa pagina...) e’ quella di aver puntato l’attenzione sulla ricerca e il recupero delle tradizioni musicali autentiche….. (alla maniera di Caterina Bueno, ovvero la musa ispiratrice per i numerosi amanti del genere popolare) . «In un mondo in cui prevale la volgarità e si dimenticano le tradizioni -osserva Sergio -, le nostre radici, ("nel tempo degli dei falsi e bugiardi", per dirla con Dante), abbiamo sentito il bisogno di tornare al lavoro anche perché, c'è voglia di recuperare una tradizione della montagna e restituirla alla gente». Alle origini del gruppo “storicoâ€, nel ’73, ci fu una iniziativa di carattere politico e culturale che riportava in primo piano le persone, i loro problemi,le loro storie drammatiche fatte di fatica e sfruttamento e che i lavoratori, le donne,potevano raccontare con l'unico strumento che avevano: la musica, la poesia, il racconto orale. Sergio per mesi percorse la montagna con un registratore e scavo’ nei ricordi della gente perché non si spezzasse il filo della memoria. «È tutto documentato - dice Sergio-, in una trentina di cassette realizzate tra il 1973 e il '76, di assoluto valore filologico. Molta di questa documentazione venne poi raccolta in un libro. Materiale che non è mio, ma della montagna e che donerò al Comune quando ci sarà un preciso progetto». Questo e’ il nostro mondo, e crediamo che la musica sia comunque un modo per avvicinare le persone, anche di lingua e culture diverse. I nostri concerti si svolgono nei posti piu’ differenti… dalla strada al palco del teatro, passando per feste di paese e ballo sull’aia. Chi non ci conosce puo’ rimanere un po’ sbalordito dal fatto che a volte le esibizioni sembrino “occasionaliâ€,â€improvvisate†ma questa e’ una parte importante del nostro repertorio che ci permette di mantenere intatta quella “freschezza†tipica di tutto cio’ che viene dalla tradizione popolare.Vi aspettiamo in giro a cantare con noi… Buon divertimento