michele conte

Nato e cresciuto con una colonna sonora perenne: il jazz. Dopo aver passato quasi tutti gli strumenti, decisi di fermarmi alla chitarra perchè, dopo l'ultima riunione condominiale, l'amministratore decise per la sei corde in quanto era quella che dava meno fastidio alle orecchie degli altri condomini. Ho passato tutti gli stili di jazz(ad ascoltarli) finchè non sono rimasto folgorato dallo stile manouche, ed ora anche se con pessimi risultati cerco testardamente di provare ad emulare i grandi di questo genere: Angelo Debarre, Bireli Lagreen, etc. Il mio maestro di chitarra, il grande Giacinto Cistola, ha perso ogni speranza di recuperarmi, anzi credo di avere buone speranze per portarlo dalla mia parte. Ma come non dimenticare il mio caro amico e compagno di viaggio che appoggia ogni mia mattità: Gianni Olivieri. Unico nel suo genere riesce sempre a farmi emozionare quando sfiora le corde della sua acustica.