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About Me

La Compagnia Tri-boo nasce nel gennaio 2004 in occasione del progetto Citizens On Stage e riunisce giovani attori, registi e drammaturghi uniti da una lunga frequentazione della nuova drammaturgia internazionale. Attualmente Tri-boo ha sede a Firenze e sta sviluppando interessi sia nel tessuto teatrale dell’area toscana, collaborando con il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino e il Teatro Metastasio Stabile della Toscana di Prato, sia a livello internazionale con il Royal National Theatre e il Phoenix Theatre di Londra, con Crookedhouse di Dublino e Compagnia Escambo di Recife (Brasile).Intento della Compagnia è quello di creare interscambi fra realtà artistiche diverse nazionali e internazionali, con particolare attenzione alla nuova scrittura e alla sperimentazione e commistione delle arti performative.www.tri-boo.it www.myspaceeditor.it ----------------------------------------------------------- NUDI A PERDERE - primo studio performance finale del Laboratorio Scarabocchi dell'Anima Teatro della Limonaia - Progetto Giovani del Comune di Sesto Fiorentino - Tri-booa cura di Serena Mannelli e Eleonora Scirè con Giulia Baroncelli, Veronica Fioravanti, Federica Manno, Ilaria Martucci.Nella breve performance che proponiamo abbiamo lavorato alla ricerca di punti di unione fra l'arte figurativa/astratta e l'arte performativa, arrivando a tessere una trama dove immagini, musica e testo si uniscono e si contrastano, citando e rivisitando alcuni degli artisti che abbiamo affrontato nel corso del laboratorio, da Bruno Munari a Vanessa Beecroft, da Christo Javacheff e Jean Claude Denat de Guillebon a Tommaso Minnetti... Una visione, anzi "una sbirciatina" assolutamente parziale sulla mercificazione del corpo femminile. Impossibile per una donna parlare di donne senza essere etichettata come femminista. Noi con le etichette ci abbiamo semplicemente giocato. Facciamo parte di quelle strane generazioni che non hanno mai dovuto lottare per ottenere nuovi diritti, ma soltanto perchè quelli acquisiti non venissero tolti, in una surreale atmosfera, tutta italiana, dove "riparliamone", diventa una parola chiave.


---------------------------------------------------------- Tri-boo, Crooked House in collaborazione con Florence Queer Festival XX Intercity Festival - Teatro della Limonaia 17 e 18 ottobre 2007LA NUOVA TONACA DI DIO di John Clifford regia Alessandro Baldinotti e Michele Panella con Alessandro Baldinotti costumi di Antonio Musa assistente Eva Sgrò traduzione di Lorenzo Stefano Borgotallo traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000, Atelier Européen de la Traduction Scène Nationale d’OrléansTanto tempo fa, da ragazzo, quando divenni consapevole della forza femminile che avevo dentro, mi sentii solo e mi vergognai. Provai a reprimere la donna che c’era in me, pensai che il mio problema fosse tutto lì. E provai ad essere un bravo ragazzo, lessi la Bibbia. Rimasi stupito da come fosse arrabbiato e infelice il Dio del Vecchio Testamento. Poverino. E’ una vergogna. Quando iniziai a leggere la sua storia, scoprii che le persone erano solite adorare la Madre. E che Geova divenne Geova in un feroce sforzo culturale per sopprimere l’adorazione della Madre. Allora capii: anche Dio era una regina del guardaroba. Proprio come me. E capii che gran parte della mia sofferenza, della mia colpa e della mia vergogna, derivava da un odio culturale consolidato e dalla paura verso il genere femminile che ha le sue più profonde radici nel Vecchio Testamento. E questo veniva usato, abusato e sfruttato da una Chiesa repressiva e reazionaria. Capii finalmente che tutta questa sofferenza non era soltanto un mio problema. Era un problema di tutti. E così ho scritto questo testo. John CliffordLa Nuova Tonaca di Dio, presentato al Tron Theatre di Glasgow nel 2002 e al Festival di Edinburgo, Traverse Theatre, nel 2003, è un monologo tra affabulazione e ironia. “...un ragazzo di nome William vorrebbe essere una ragazza. Ma non può. E’ un Dio. Un Dio che mi ricorda certi uomini di mezza età con l’armadio pieno di vestitini da donna, un armadio che preferisce tenere sempre chiuso a chiave per mancanza di coraggio…”. Il testo offre gli spunti per riflettere sul parallelismo tra la religione e i vari tipi di “diversità”; un inno a vivere ognuno la propria identità aldilà di una moralità imposta che sempre più si allontana dalle reali necessità delle persone. E’ una rilettura della genesi dove la parola “uomo” risulta troppo stretta in una società dove le minoranze o le varie sfumature all’interno della diversità hanno difficoltà a collocarsi, a esprimersi e a vedere riconosciuti i propri diritti in quanto essere umani uguali agli altri dinanzi a Dio. In uno schietto e sincero rapporto con il pubblico, la pièce ‘revisiona’ la creazione del mondo. Il peccato originale e il paradiso terrestre diventano scenario per una parabola, una pungente e provocatoria preghiera al rispetto di tutte le inclinazioni, vocazioni ed aspirazioni. “Vedete, si dice che lui abbia creato l’uomo dalla polvere. E la donna da un osso. Ma solo dopo un ripensamento. E per un certo tipo di mentalità, questo è l’aspetto più interessante di tutta la vicenda.”


VIAGGIO DELL'ULTIMO TEMPO//Razze, culture, lingue diverse si mescolano e si intrecciano, creando problemi di identità, spronando con urgenza l'esigenza di un dialogo e di un confronto tra chi è nativo di un luogo e chi vi è giunto da molto lontano, in qualche caso da altri continenti. PERFORMANCE ITINERANTE TEATRALE - PITTORICA, dimostrazione finale dei laboratori Scarabocchi dell'anima e Drammaturgia e Musica/ 8 giugno 2007 Parco di Villa Solaria di Sesto F.no.//con il sostegno di Progetto Giovani Sesto F.no, Teatro della Limonaia in collaborazione con TRI-BOO.A cura di Serena Mannelli e Eleonora Scirè con Andrea Ansaldo, Michele Bellini, Angelo Dainotto, Viola Foggi, Francesca Gabriele, Claudia Giglio, Francesco Giorgetti, Lorenzo Guagni, Iacopo Reggioli, Jessica Savelli, Francesca Scirè, Dario Tozzi.

- Combating racism and xenophobia -Crookedhouse e Tri-boo16 al 22 aprile 2006 presso il Riverbank Arts Centre - Kildare,Irlanda.28 giugno - 12 luglio 2006 presso il Teatro della Limonaia - Sesto F.no, Firenze, Italia Progetto coordinato da Mary Duffin e Peter Hussey per Crookedhouse. Serena Mannelli e Michele Panella per Tri-boo con la collaborazione di Bonnie Mc Cormick, Cathy O’ Kennedy e Marco Santambrogio.- Con Michele Bellini, Keith Burke, Alice Cunningham, Caitriona Curran, Francesca Gabriele, Giulia Gennari, Claudia Giglio, Lorenzo Guagni, Gillian Harrington, Niamh Jones, Aidan Keane, Mick Keogh, Rachel Lally, Andrea Licciardi, Laura Mc Gann, Ross MacMahon, Niall Moore, Eamonn O’ Connor, Deirdre O Donnell, Chukwma Okoye, Vincent O’ Reilly, Iacopo Reggioli, Eleonora Scirè, Eva Sgrò, Orla Tinsley - LA VITA BASSA 25-26-27 FEBBRAIO 2005 Teatro della Limonaia, Sesto Fiorentino 12 APRILE 2005 Teatro Fabbrichino, Prato 17 ottobre 2005 Phoenix Theatre, NW11 (London) di MARCO Calvani - regia di Michele Panella e Serena Mannelli - con Elisa Alessandro, Irene Biancalani, Marco Calvani, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri, Francesca Gabriele, Daniele Melissi, Federica Santi e Zack Kinney - costumi a cura di Serena Costarelli - Progetto luci Emiliano Pona - consulenza musicale Letizia Renzini. La vita bassa è un atto unico e vede sulla scena nove personaggi ognuno vivo e ferito nella propria contraddizione di cittadino, di essere umano. Performances quotidiane che nascondono terribili verità si mischiano ad una realtà inevitabile fatta di guerre, senso del dovere, sesso e peccato. Due soldati intrappolati in una guerra senza senso, tre coppie felici di essere protagonisti di un reality ai limiti del possibile, e un regista bello e crudele pronto a dirigere le loro vite e a darle in pasto a un pubblico deviato da un consumismo di emozioni; “…come cani alla catena, bestie che vagano nello zoo dell’esistenza … dove ci si spara con la bibbia, ci si ferisce con il ketchup…”. GUANTANAMO, Honor bound to defend freedom (L’onore obbliga a difendere la libertà) Teatro della Limonaia Sesto F.no - Firenze 11-22 gennaio 2006 Festival di Todi 27 luglio 2005 regia di Serena Mannelli e Michele Panella - in collaborazione con Ombre Rosse, British Council con il patrocinio di Amnesty International SEZIONE ITALIANA - traduzione di Michele Panella - video di Federico Micali e Ottovolante - con Renata Palminiello, Roberto Gioffrè, Antonio Branchi, Matteo Brighenti, Giovanni Carli, Claudio Cirri, Daniel Dwerryhouse, Giuseppe Franchina, Alessio Nieddu, Lorenzo Guani, Ali Kheder, Vincenzo Franceschini, Giovanni Panci con la partecipazione di Soriano Ceccanti, Haidi Giuliani, Armando Punzo, Simona Torretta, Don Vitaliano della Sala nel ruolo del giudice Steyn - voce registrata di Zack Kinney - Scenografia Dimitri Milopulos - Scenotecnica Francesca Aperti, Scira Manca, Yuri Massaro, Eleonora Scirè, Eva Sgrò - Costumi Margherita Baldoni - Progetto luci Emiliano Pona - Progetto grafico William VecchiettiE' un’operazione drammaturgica, un documentary-drama, sui trattamenti riservati ai prigionieri islamici della base militare americana di Guantanamo (Cuba), che nasce per volontà di Nicholas Kent, direttore del Tricycle Theatre di Londra. Il testo è stato commissionato all’ex inviata del Guardian Victoria Brittain e alla narratrice sudafricana Gillian Slovo ed è stato sviluppato sulla base di testimonianze orali e scritte di prigionieri di Guantanamo, dei loro familiari, di avvocati e personalità pubbliche e politiche. Ma Guantanamo non è solo un testo che racconta le torture subite dai prigionieri, è soprattutto un’indagine politico-sociale-giuridico su cosa ha portato al fenomeno della base navale americana a Cuba e alle sue conseguenze e a come questa prigione sia un simbolo del disprezzo con cui l’amministrazione Bush ha spazzato via solidi principi di diritto internazionale e condotta civile. Quando ancora si facevano “congetture” su Guantanamo, senza avere prove certe, l’occidente ha dovuto fare i conti con le foto delle sadiche torture e dei maltrattamenti sui prigionieri iracheni di Abu Ghraib. Guantanamo sembra nascere anche come simbolo di un esperimento dell’amministrazione statunitense di quanto l’opinione pubblica possa sopportare senza reagire. La domanda scuote le coscienze di tutti noi, a prescindere dalle nostre ideologie e opinioni politiche: come hanno potuto uomini e donne americani trattare i prigionieri islamici tanto crudelmente e godere della loro umiliazione?In questo processo Kafkiano che rivela (prima del clamore delle torture in Iraq) i trattamenti da animali in gabbia, l’esposizione a morsi di scorpioni e ragni, o le punizioni in celle frigorifere nella prigione di Guantanamo, ci si chiede soprattutto se un paese che sbandiera principi democratici puÚ infliggere tormenti senza regole. Il progetto di Tri-boo nasce da una collaborazione con Ombre Rosse di Stefano Stefani e da un’idea di Federico Micali. La necessità di far conoscere questo testo in Italia è data non soltanto dal desiderio di documentare le atrocità commesse nella prigione di Guantanamo, ma sopratutto di riflettere sul simbolo che Guantanamo è diventata e sul precedente giuridico che è stato creato.

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