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DJ SERGIO CATALDI

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Da quando sono su questo pianeta, ascolto musica. Colpa di mia madre che mi faceva addormentare con la radio accesa dentro la culla… Il mio primo 45 giri, alla tenera età di 7 anni, è stato VIDEO KILLED THE RADIO STARS dei The Buggles. Da quel momento in poi ne sono arrivati a valanghe. Ho assimilato tutto il pop e il rock anni ’80. Ho avuto un grande amore per Madonna, Duran Duran, Smiths e Depeche Mode. Stando ogni pomeriggio davanti Deejay Television e Videomusic (che poi è diventata MTV) e fregandomene di studiare. Poi è arrivata l’adolescenza. Ed ho cominciato a masticare punk e grunge. Ma proprio tanto, tanto punk. Negli anni a seguire ho cominciato ad ascoltare proprio di tutto. Senza nessuna preclusione. Ed ho iniziato a fare il dj. (Ma l’idea mi era già venuta in testa quando sentii per la prima volta, a 13 anni, PUMP UP THE VOLUME dei M.A.R.R.S.). Ma la mia musicofilia non ha permesso che mi ghettizzassi esclusivamente nella dance music. Ho deciso di proporre di tutto nei miei dj-set. Consapevole che tutto si può ballare. Dai 20 anni in poi il mio grande amore è diventata la new wave degli anni ’80. Di cui sono diventato un conoscitore maniacale. E la mia adorazione si è rivolta ai Joy Division, ai Cure e a tanti altri gruppi di cui riempio la mie giornate da quando mi sveglio a quando mi addormento. Ma un'altra mia mania (da sempre) è la musica elettronica. Protagonista attuale dei miei dj-set. La mia avventura da disc-jockey prosegue da circa 10 anni. E non ho intenzione di smettere…AMO:Le donne. Fare l’alba. I gatti neri. David Bowie. I dischi in vinile. Gli indumenti di pelle nera. I teschietti. Le spille. Le cravatte a fascia stretta. Gli eccessi estetici dei gay. Le foto in bianco e nero. Il cinema francese e la nouvelle vague. Andy Warhol. Ricevere fiori da una donna. La notte. Leggere romanzi. Le candele. Jean-Michel Basquiat. I sintetizzatori. I quadri surrealisti. La musica elettronica prodotta dai francesi. Parlare dentro una macchina fino al mattino. Audrey Hepburn. La voce di Ian Curtis. Le foto fatte con la Polaroid. La birra. Le scarpe. Truccarmi gli occhi. Le biografie. La Pop Art. Ballare. Suonare BLUE MONDAY dei New Order. Il film “La ragazza sul ponte” di Patrice Leconte. Le chitarre elettriche ad altissimo volume. Viaggiare in treno. Gli eccessi. Scrivere di notte.ODIO:La domenica. Il calcio. I clacson ai semafori. I ragazzi che si lobotomizzano con la playstation. La musica latino-americana. Chi non si gode la vita. Gli snob. Chi non ha stile. Chi sa ascoltare solo un genere musicale. I negozi chiusi. Non avere soldi a sufficienza dentro un negozio di dischi. Chi non sa ascoltare le confidenze altrui. I razzisti. Le donne artefatte. Gli specchi degli ascensori. Non trovare il biglietto per un concerto. I traditori. Chi non capisce che ogni giorno è prezioso. Il caldo. Chi è troppo religioso. Quando se ne va la luce. Non potere fumare dentro ai locali. L’euro (mi manca la lira…).
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