About Me
Edoardo Cerea, dopo una lunga esperienza da interprete in varie band rock e r&b, debutta come autore nel 2004 con l’album "Come se fosse normale" prodotto artisticamente da Mario Congiu.
L'album è il risultato del curioso incontro, avvenuto nel 1999, fra l'universo musicale "americano" di Cerea e quello letterario più "italiano" di Marco Peroni, l'autore di tutti i testi delle canzoni.
Tuttavia, come le moltissime recensioni positive hanno puntualmente sottolineato, pieno di sorprese e colori è anche la produzione artistica di Mario Congiu.
Da qualche anno Cerea è anche la voce del fortunato tributo a Luigi Tenco "L'aria triste che tu amavi tanto" , uno spettacolo allestito da Renzo Sicco per la prestigiosa compagnia torinese Assemblea Teatro (www.assembleateatro.com)
Di questo spettacolo sono stati realizzati due CD: il primo di questi ne porta il titolo ed è nato dalla collaborazione fra Assemblea Teatro e la casa discografica Mescal.
Cerea, infine, è impegnato in un nuovo spettacolo teatrale scritto e diretto da Marco Peroni: "Vedrai che cambierà ", una sorta di storia del "miracolo" economico italiano raccontata attraverso le canzoni di Tenco, Paoli, De Andrè e Amodei.
Esce nei negozi il 29 gennaio 2008 “Disperanzaâ€, il nuovo disco di Edoardo Cerea, scritto ancora a quattro mani con Marco Peroni e artisticamente prodotto da Mario cogiu.
L’album getta uno sguardo sul mondo della cosiddetta “Generazione 1000 euroâ€: nelle tracce del disco incontriamo desideri e paure di questa generazione, in costante oscillazione tra luce ed ombra.
A far da tappeto emotivo alle dieci storie è il senso di precarietà , la difficoltà di trovare certezze per il proprio quotidiano, ma anche lo spazio per realizzare i sogni per cui ci si era preparati (la“Generazione mille euro†è anche, ad esempio, fatta di ricercatori, laureati, musicisti, e più in generale eccellenze a cui il nostro Paese chiude troppo spesso le porte in faccia).
Al riguardo Cerea e Peroni non hanno medicine da proporre, né consigli da dispensare: con le armi della canzone, semplicemente raccontano ciò che succede nelle teste, nei cuori, nelle stanze, nelle auto, nei bar frequentati dai loro personaggi… Fra speranza e disperazione, ironia e rabbia. Cerea e Peroni non si sono accontentati di denunciare, ma hanno provato a dare un volto a quella che in troppi liquidano superficialmente come “Generazione invisibileâ€: con le sue difficoltà ma anche i suoi meriti e il suo spessore.
Anche la produzione artistica è allo stesso tempo vigorosa e scarna: un sound elettroacustico che Mario Congiu ha sapientemente orchestrato per dare ad ogni storia il giusto “coloreâ€. Senza perdere di vista l’omogeneità del quadro-album.
“Disperanza†è un disco rock? O, piuttosto, è un disco di musica d’autore?
Sicuramente è tutte e due le cose: della prima c’è l’inconfondibile energia, della seconda l’attenzione per ogni sillaba e l’urgenza di raccontare.
Alla fine ci auguriamo che “Disperanza†per voi sia un pugno di buone canzoni, lavorate con la pazienza dell’artigiano più cocciuto e il candore dell’artista più ostinato.
Giunti al loro secondo album, Edoardo Cerea e Marco Peroni guardano al di fuori del loro stretto privato, restando se possibile ancora più sinceri.
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Un breve video dello Spettacolo:
"L'aria triste che tu amavi tanto"
(omaggio a Luigi Tenco)