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Suoni della Terra

About Me

Musicista polistrumentista e ricercatore, nato a Roma nel 1969 da padre cilentano e madre trasteverina di una famiglia di artisti che erano parte integrante della storica compagnia di commedie musicali romane di Oreste Raffaelli detto "Pippetto". Collaboratore esterno e consulente del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma e del Museo di Roma in Trastevere, ha avviato un'attività di ricerca sul territorio con l'Archivio Aurunco di Maranola, il Museo delle Arti e Tradizioni popolari di Roma, la Rete del Folklore del Lazio (Refola), il Museo delle Tradizioni popolari di Arsoli, la Discoteca di Stato di Roma, l'archivio "F. Coggiola" di Roma e gli archivi di Etnomusicologia dell'accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma.Definito “…uno dei massimi esperti di strumenti a fiato etnici ed aerofoni a sacco italiani, interprete a livello internazionale della Zampogna Italiana, nonché uno dei maggiori ricercatori e organologi in ambito di musica popolare….”, è specializzato in organologia sperimentale degli strumenti popolari tradizionali italiani dall’800 ad oggi, tra continuità ed estinzione, nelle culture agro-pastorali. Si occupa del mantenimento e valorizzazione dei beni culturali immateriali, all’interno delle comunità di appartenenza, attraverso iniziative atte alla sensibilizzazione degli Enti locali, e alla valorizzazione del territorio. E’ coordinatore e responsabile scientifico del Museo delle Tradizioni Musicali della Campagna Romana. Ardea (Rm). Da anni è impegnato in vari progetti didattici in istituti scolastici di Roma e della provincia di Roma.Costruisce e restaura strumenti musicali (principalmente a fiato) anche antichi.Attualmente tiene dei corsi di zampogna a chiave, zampogna zoppa, ciaramella e costruzione ance presso la scuola di musica del "Circolo Gianni Bosio" di Roma (unica scuola stabile di zampogna del Lazio), e tiene vari seminari, mostre di strumenti musicali e workshop in Italia e all’estero.E’ componente dei gruppi "Zona Musicale Protetta ", "Pentamerone", “Ypsos”, “Saltatio latinae”.Vanta collaborazioni con artisti come Ettore De Carolis, Mimmo Epifani, Clara Murtas, Ambrogio Sparagna, Carlo Faiello, Francesco Di Giacomo, porta avanti una attivissima attività didattica e divulgativa. E’ autore di varie pubblicazioni (articoli e libri) e di vari Cd audio. Per il curriculum completo visita il sito ufficiale : www.suonidellaterra.com .

My Interests

Music:

Member Since: 3/16/2007
Band Website: www.suonidellaterra.com
Band Members:
Influences: Dai suoni arcaici dell'VIII secolo a. C. di flauti d'osso e di corteccia, utriculus e doppie tibiae latine, passando e viaggiando attraverso i secoli e i suoi suoni fino ad arrivare al Dub, all'elettronica fino ad arrivare alla sperimentazione dell'inconcepibile.
Sounds Like: "L'immaginazione è più importante della conoscenza" (A. Einstein) PREMESSA Le mie esperienze musicali, sono cominciate nel grembo di mia madre, al sesto mese di gravidanza, quando ho danzato (racconta mia madre) durante la rappresentazione del Rigoletto di Verdi tenutasi al Teatro dell'Opera di Roma. Più grandicello ho cominciato a studiare musica, in particolare flauto traverso al Conservatorio di Roma, successivamente, ingabbiato da partiture scritte e soffocato da segni espressivi troppo limitanti per il mio sentire interiore e per il mio voler esprimere profonde e sconvolgenti emozioni, cominciai a sperimentare nuove forme espressive attraverso la composizione e sperimentazione di musica d'avanguardia per strumenti musicali acustici, voci e nastro magnetico. Era il 1982. Ero affascinato dalle composizioni di Bruno Maderna, Luciano Berio, e capii perché K. Stockhausen abbracciò la potenza espressiva del mezzo elettronico con "Gesang der Junglinge". Ma il compositore che sconvolse veramente ogni mia particella, forse anche per il mio essere ribelle di natura, fu Luigi Nono. Naturalmente, in contemporanea mi divertivo con i miei amici di scuola suonando praticamente tutti i generi musicali, heavy metal, dark, punk, rock, mi spinsi fino al blues e all' hip hop. Ma all'orizzonte sorgeva una nuova luce che di li a poco mi avrebbe modificato geneticamente…il ritmo in levare della musica reggae. Il mio ricercare all'origine dell'essere, le radici…the roots tanto declamate nella musica nera jamaicana, e la ricerca del suono primordiale …the sound, che si nasconde in ognuno di noi. Così nacque la Neurologic Dub Brigade e successivamente I Neurologici. A parte le mode rastafari, i sound sistem commerciali e festaioli e vari ragamuffari pseudoalternativi, a mio avviso I Neurologici, gruppo romano assolutamente non capito forse perchè era troppo all'avanguardia, ha dato moltissimo in ambito di dub italiano, l'originalità, la sperimentazione sonora e elettronica, l'impatto acustico liberatorio. Senza calcolare che in ambito della cultura dei sistemi di suono (sound sistem), il Neurologic Dub Brigade Sound Sistem fu e rimane insieme al Baracca Sound Sistem, l'unico gruppo italiano ad aver autocostruito il famoso crossover, che come da moda vigente, gli altri sound acquistavano a Londra o in Jamaica. Continuavo nel frattempo ad esibirmi in concerti di musica antica con strumenti filologici. Insomma un bel viaggio all'interno di vari suoni e generi musicali diversi che la mia mente frullava e concepiva come vibrazioni emozionali uniche che mi avrebbero portato in cima a una montagna al confine tra Calabria e Basilicata, a un pellegrinaggio mariano, in adorazione iconoclasta di una dea pagana…dove percepii per la prima volta nella mia vita il suono primordiale delle radici dell'albero sul quale mi ero affannosamente arrampicato verso l'alto alla ricerca delle radici stesse. Capii allora che le radici avrei dovuto cercarle in basso, nella terra, non subliminarle verso il cielo. ….E allora mi coricai in terra, in cima alla montagna, e cominciai a sentire l'odore della terra bagnata, il profumo dell'erba e del muschio, il Suono del Vento…lì sul Pollino, le nuvole mi attraversavano rendendomi fradicio di conoscenza….per la prima volta nella mia vita percepìi i Suoni della Terra. Passato un po' di tempo da questa iniziazione cominciai anch'io a suonare la zampogna, questo strumento primordiale arrivato fino a noi che i moderni musicisti vorrebbero rilanciare attraverso modifiche organologiche dotando lo strumento di chiavette che permettano l'emissione di altre note o nel caso del bordone modificato, che amplino il numero di accordi, o, addirittura usando per la costruzione dei materiali sintetici come plastica, carbonio ecc. per dare stabilità al suono e bla bla bla. Per quanto mi riguarda non sono un purista e questo progetto ne è la dimostrazione, ma non serve una zampogna sintetica per ottenere la stabilità del suono, come non serve sforzarsi di trovare ad ogni costo altre possibilità melodiche e armoniche per rilanciare e dare nuova vita ad uno strumento che molti credono limitato, vecchio e in estinzione. Ho imparato che è inutile cercare in cielo ciò che invece è in terra… L'unica cosa che serve per rilanciare, promuovere e inserire la zampogna tradizionale (fatta di legno, pelle e osso) in nuovi generi musicali e nuovi contesti come ad esempio un'orchestra o la musica elettronica, è….saperla suonare bene ! IL PROGETTO Avendo usato e sperimentato nel mio linguaggio musicale strumenti che vanno dalla doppia tibia latina dell'ottavo secolo a.C. fino ai più moderni sistemi di generazione del suono e modifica della forma d'onda nonchè del campionamento digitale, mi piace pensare all'inizio di un nuovo viaggio invece che di un punto d'arrivo. In sintesi si tratta di sperimentare l'uso di suoni arcaici, quelli che io definisco i Suoni della Terra, per poi modificarli digitalmente con una serie di marchingegni di ultima generazione. La fonte del suono all' origine rimane ad esempio quello della zampogna, ma poi interagiscono una serie di oscillatori ed effetti attraverso i quali si ottiene una miscela di suoni acustici e digitali. Un esperimento sicuramente diverso da quello che ha fatto ad esempio in modo apprezzabilissimo il grande Hevia costruendo una cornamusa midi. Qui si tratta di proporre in tempo reale (live) dei suoni acustici legati al mondo agropastorale insieme a suoni elettronici e virtuali generati nelle nostre metropoli moderne. Ormai abbiamo raggiunto, in tutti i settori, sensazionali traguardi, anche nella musica elettronica, in pochi anni la tecnologia ha avuto una rapida evoluzione. L'avvento del digitale ha scatenato una rivoluzione musicale imponendo un nuovo standard di elevata qualità per la sua praticità e facilità d'uso. Naturalmente tutto ciò per gli indigeni urbani, mentre all'interno delle sacche di resistenza (alla civilizzazione capitalista) del mondo agreste, si sono conservati alcuni usi, costumi, rapporti sociali altri, riti e suoni antichi. Questo progetto è la zona di confine dove gli indigeni di due mondi si incontrano. Un viaggio in cui l'odierna tecnologia è applicata ai Suoni della Terra per definire nuove forme espressive, nuovi generi e nuovi metodi di ascolto; un viaggio che sconfina volutamente dalla realtà temporale. La realizzazione di apposite ambientazioni sonore in grado di fondersi con suoni prodotti da calcolatori elettronici e suoni emessi da legno, osso, pelle e corno, generando particolari atmosfere sonore capaci di coinvolgere la nostra creatività e immaginazione creando suggestive esperienze mentali totalmente immersive. Il suono è originato da un corpo vibrante che provoca onde di compressione-rarefazione che attraverso un mezzo di propagazione come l'aria raggiungono il nostro orecchio. Oggi la tecnologia ci dota di particolari circuiti digitali detti convertitori che trasformano le vibrazioni sonore in un formato digitale interpretabile dal calcolatore. Simile convertitore è A/D (analogico/digitale).Una volta che il suono analogico è stato catturato dal calcolatore, si può manipolare, modificare in tanti modi attraverso i processori di segnale. Con lo stesso sistema, il suono digitale può essere trasformato in segnale analogico attraverso un convertitore D/A (digitale/analogico) rendendolo di nuovo udibile. Quindi questi processori di segnale, non generano suoni, ma si occupano solamente di elaborare i segnali provenienti da corpi in vibrazione (i Suoni della Terra). Altra cosa sono invece i generatori di oscillazioni, i generatori di suoni elettronici veri e propri. Immaginiamo la distruzione di ogni confine miscelando suoni acustici, suoni acustici processati in modo digitale e suoni generati elettronicamente…..un esperimento interessante. Chissà se questo viaggio mi porterà su un'altra montagna…. per conoscere altri fratelli indigeni….. Alessandro Mazziotti
Record Label: Helikonia - Finisterre - Alfamusic
Type of Label: Indie

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