HOT TUNE
Ensemble dalle sonorità calde e avvolgenti, HOT TUNE suona in bilico tra Monk e Rabih Abou-Khalil passando dalla scuola di Canterbury, viaggia da est a ovest, si lancia in appassionanti ed energiche improvvisazioni e stravolge i suoni liberandoli dai loro confini abituali.HOT TUNE propone un repertorio musicale originale, elettrico, suadente, tra distorsioni e visioni oniriche.
Il gruppo, nato circa tre anni fa, all’inizio ha lavorato come trio essenzialmente acustico con un repertorio che andava dagli standards jazz a brani della tradizione balcanica, dalla musica araba a proprie composizioni. Successivamente l’ensemble si è allargato a varie collaborazioni, prima fra tutte quella di Alessandro Garau, batterista cagliaritano con il quale Hot Tune ha suonato a Jazzità – Rassegna di nuovo jazz italiano, tenutasi a La Palma Club di Roma nel dicembre 2005.
Il gruppo ha mantenuto intatto il suo eclettismo e si è aperto agli influssi ed alle differenti sensibilità dei numerosi musicisti che hanno suonato con Hot Tune, lasciando un’impronta di “trasversalità †nel sound del gruppo: Eugenio Colombo, Marilena Paradisi, Amrit Hussain, Leonardo Milani, Rocco Zizzi, Sergio Ferrari, Emanuele Tomasi, Renato Ciunfrini.
Dopo l’importante esperienza al festival Pietre Che Cantano (www.pietrechecantano.com) a Cisternino (BR), edizione 2006, ed una serie di concerti a Roma e in Italia con formazione variabile, il gruppo ora si è stabilizzato con Claudio Sbrolli alla batteria ed ha registrato il suo primo lavoro ufficiale, Magique, per l'etichetta inglese SLAM Records.
Chitarre distorte, clarinetti dissonanti, sinuosi bassi intrecciati ad un drumming eclettico e spigoloso… oriente e occidente, jazz e dada-rock, tempi dispari e linee ipnotiche.HOT TUNE….un jazz “trasversaleâ€.
Alberto Popolla; Clarinet, Bass Clarinet
Andrea Moriconi; Guitar
Roberto Raciti; Double Bass
Claudio Sbrolli; Drums
It's the balance between past and future, east and west, grey and pink.
It's the expression of the other, of oneself, of us, of the world.
It's the immediacy and the reflection, the writing and the improvisation, asserting and hesitating.
Thesis, fusion, free form, distorted and yet happy. The October revolution in jazz and the French May, the summer of love, winter and our springs.
Syd, sad and soul; pink, punk and phunk.
Sinuos and transversal we play the ethics and the aesthetics, suspended between dreams and reality, the grey and the pink of our winter.
HOT TUNE
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