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About Me


Luca Bonelli nasce a Grosseto il 15/12/1963
alluvione nel '66, prima comunione nel '71,
diploma di ragioniere nell'86.
Della fine degli anni ottanta le prime poesie,
dei novanta l'incontro con Simone Giusti,
per la cui etichetta pirata SWS dà alle stampe
i libretti "I Manierini" e "Ritratti", del 1999 il libretto "FAO foramusementonli" per l'editrice ZonA di Genova .
Performance e letture: coadiuvato da Fabio Galassi "Ritratti" e "foramusementonli", in solitaria "suoni per terra e per mare", in preparazione X.

My Interests

I'd like to meet:

_____________________________________________________ -NOVEMBER DELTA-
"november 01"
Sottratto alla propria abitazione il piccolo Mortimer (?)
Morinini
La tata con la faccia sbattuta di muro, con le vesti
intrise d’urina e di grida: -Troia! Troia!
La camera del bimbo: -Muoviti stronzetto!- -Mamma ha detto
di non uscire- -Ti rapo a zero, muoviti!-
Mucchio esagonale di capelli permane presso il letto
Recapitato messaggio: “Datemi due milioni miglioni, anzi
migliardi, se volete rivedere vivo Mormett,
Morgliem, Morten, Momer, Mortirl…
Vaffanculo l’ammazzo
Firmato: Nofroni Domenico November Delta

"November 03"
Dissequestrata sorella Pichichi, ordine Santa Intereccion
Ses de la manana, ‘rcoddue
Buttata di lividi di chiappa, giù di macchina 30 Km/h.
circa, di bocca opima di sperma e sussurri: -Sborra, si dice sborra-
Di mistiche visioni, madonne, madonnine, Madonie, normale bollita di rosari
Approssimative indagini rivelano non segni premonitori,
precognitivi: tarocchi, palle di vetro, fondi di caffè, fegato d’oca, paté
Non nessuno ha scorto macchina gialla con adesivo
sfuggente: -November Delta have been here!-

"November 05"
Di cacca statua imbrattata
Di puzza senziente stagnante schifa
Che ridendo: -E se i piccioni? perché no io, perché?-
Perché? perché che?
Di merda merdosa zozza schifosa
Di sborra di bocca la statua semiaperta (la bocca)
Di baci in fronte: -Godi maiala…un po’ diaccina…-
A priori, diciamo, scartata l’ipotesi
A priori, diciamo, November Delta
Gli inquirenti indagano, ma poco, perseguono, un po’ così

____________________________________________________
baristi
"MACCHIASCANDONA"
Trading post sulla strada del mare, o della palude o verso la Maremma, o le colline che si fermano i camionisti in fuga dalla SS n.1 (Aurelia) e lei che già alle diciannove ha confezionato le decine di panini burro e acciughe, mortadella (che ne va via una da 80 Kg. ogni quindici giorni), capocollo e che li ha mesciuti a centinaia i bicchieri (più rossi che bianchi) si smarmella lunga sul bancone e ci spiaccica sopra le tette dopo aver buttato lì vodka e una sambuca (colla mosca) Questa è l’ora buona, c’è da pensare Fa caldo, dice e si sventola con entrambe le mani davanti al viso chiede com’era al mare non eravamo al mare, non andiamo al mare palude, siamo stati alla palude (davvero)

"MINORI"
Teppaglia d’emuli garibaldini, diciassettenni in assetto di guerra, calati come orda “Minori e Maiori” gita d’istruzione (anche senza apostrofo) come dire “si fa l’Italia o si muore” “Ad Amalfi, ad Amalfi” è l’esortazione con cui ci imbarchiamo sul pullman di linea la strada di curve e strapiombi, ed urla e vomito che è servita più di fortificazioni e cannoni a respingere gli stranieri E noi saraceni di mezza tacca, dopo appena un’ora di tradotta da 300 metri orari già ci siamo arresi e ‘fanculo le velleità turistiche ‘fanculo la visita alla Repubblica Marinara, il gemellaggio gastronomico, ludico, culturale sentimentale, magari, lubrico, semmai ‘Fanculo e andiamocene a bere e schiamazzare nel più vicino bar la donna che sta dietro al banco di un posto che dignitosamente snob stona con l’aria di porto che lo circonda e stona, persino, con la sua stessa presenza mesce vino e birra e tonica con lo stesso atteggiamento furbescamente servile e chiede, probabilmente, di dove veniamo ridiamo dell’incomprensibile idioma, ridiamo, adolescenti toscani, incolpevoli sciovinisti che la scuola c’insegna detentori e diffusori della lingua la più pura Ride la signora, anche lei, e dice ad un’amica: “Nun capischcono, so’ francise”

"SANTANGELO IN COLLE"
Era bello quando da bimbo mi portavano aldilà dei monti era sempre il viaggio, Amiata senese, geografia ignota in quei paesi c’era l’odore della Primavera e un po’ di muffa, di mattoni e salnitro terra di Brunello, dicevano, e il paesaggio era di vigne e poi di vigne mi piacevano i salami appesi alle travi nelle osterie ed il formaggio il capocollo foderato con la carta Gli adulti si gustano il vino, io non posso, non ancora mugolo una richiesta inusitata: un’aranciata amara la signora rinsecchita dietro al banco sorride benevola, borbotta spolverando una bottiglia verde opaco che conserva inutilizzata alle sue spalle la tiene che non si sa mai versa il caldo liquido nel bicchiere e me lo porge È pompelmo, non protesto, bevo e penso: è pompelmo

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stribogli(cci)

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Posted by on Mon, 01 Dec 2008 15:41:00 GMT