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I'd like to meet:

POP PORN-------------(dal romanzo "POP PORN")---------------------------------------- Quando avevo tredici anni non facevo che pensare ad un' attrice porno, S.G., non facevo che toccarmi tutto il giorno guardando un suo film: Pop Porn, la summa di tutto quello che era capace di fare. La frustrazione di non poterla avere mi porto' a capire che la vita e' una lunga attesa e da quel momento aspettare divento' una delle mie piu' grandi virtu’. Dopo un quarto di secolo, la sto fissando dall'altra parte del bancone del pesce. Ha quarantotto anni portati male, ma mi eccita piu' di allora. L'aiutero' a scegliere un buon vino bianco da abbinare al branzino. S.G. sprigiona i suoi feromoni prima ancora di avermi guardato negli occhi; come se la mia voce le avesse gia' svelato le mie intenzioni. Docile come una geisha, mi giura che quello e' proprio il vino che le serve. “Ma ci siamo gia' visti” ipotizzo maliziosamente. “Forse!” risponde, da vera femmina astuta. Tutto quello che segue, potrebbe ripetere esattamente la trama di POP PORN. Una trama inconsistente nella quale ho sempre voluto vivere, dove tutto accade senza troppe giustificazioni, senza ragione. “Mi accompagni a scegliere un’altra bottiglia?” mi dice dandomi del tu, prima di farsi incartare il pesce. “Mi assicura che e' fresco, vero?” chiede al commesso che risponde “Lo tocchi, senta che consistenza, e' tosto come il mio braccio”. S.G. tocca il braccio, poi il pesce, poi di nuovo il braccio, “Va bene, lo incarti”. Ha fretta di allontanarsi, vuole conoscermi meglio. Io afferro il carrello della spesa e la porto verso i vini e i superalcolici. Senza parlare passiamo in rassegna tutte le marche. Nel carrello scivola una vodka. S.G. da esperta prestidigiatrice, e' riuscita ad infilare una mano nei miei pantaloni, senza destare il minimo sospetto nel signore che ci sta accanto. Camminiamo insieme fino ad uno sgabuzzino. In un attimo la sua bocca e' tra le mie gambe, ma i pantaloni sono rimasti al loro posto. Non ho mai provato niente di simile da vestito. La mia costanza e' stata premiata, ma potrei ottenere molto di piu' da S.G. portandola a casa mia. Soffoco questa sensazione di piacere sollevandole la testa mentre la sua bocca continua a muoversi a vuoto, come quella di una bambina che si e' appena svegliata. Tra poco sara' sul mio letto, immortalata da quattro occhi digitali. "La ricchezza puo' diventare condizione agevole al proseguimento di torbide licenze, la dimensione estensiva del male oscuro". L'ho letto su global net ma chi l'ha scritto ha di certo citato qualcun' altro.------------------GLI OCCHI DI DIO--------------S.G. e' sul mio letto, nella stessa posizione in cui l’ho immaginata tanti anni fa. Si muove con lo stesso stile, la stessa grande professionalita'. Le quattro telecamere alle pareti immortalano le sue evoluzioni. Un momento perfetto, uno di quei momenti da tenere in “pause”, da ibernare in una sospensione temporale; c’e' un problema pero', mentre le accarezzo il basso ventre, salendo verso il seno ed i capezzoli turgidi, si ripresenta, come tatuata sul suo corpo, la frase che conclude uno dei miei incubi ricorrenti: “Dio guarda il mondo attraverso i tuoi occhi”. Ne sono certo: Dio sta guardando il mondo attraverso i miei occhi. E quale spettacolo gli sto offrendo io? Una vita volgare, chiusa nel silenzio di quattro mura e pagata con carte di credito che non si esauriranno mai. Ma forse e' Dio che vuole vedere il mondo cosi. E’ lui che ha scelto i miei occhi e l’autenticita' delle mie azioni. Ha scelto di condividere la mia coerenza, perche' io predico male e razzolo peggio. Il sesso e' la vera evasione dal mondo dei vivi, dalle frustrazioni, dal dolore, dalle incomprensioni di una vita che non fa altro che caricarci di sperma infetto. Ci illudiamo di essere felici, circondati dal dolore e da un cinismo che benediciamo dall’alto di una finestra drappeggiata a festa. S.G. si accorge di questa debacle e si gira per ravvivare il mio entusiasmo. Il tatuaggio svanisce e la trasmissione riprende piu' nitida di prima. La sto prendendo a schiaffi e a lei piace. Sempre piu' forte, come quando inizio a scrivere senza fermarmi. Ed il dolore che prova lei e' lo stesso che sto provando io. Ora la prendo a pugni, sulla pancia, dietro la schiena, in faccia. Devo averle rotto il naso, esce sangue. Mi fermo, ho scritto abbastanza per oggi. S.G. e' svenuta. Ho le mani che mi fanno male. Non devo bere mai piu'. Lo dico da una vita, lo dico da vent’anni per l’esattezza. La vodka ti tradisce quando meno te l’aspetti. A 13 anni, quando guardavo Pop Porn, non immaginavo un epilogo del genere; allora non cercavo sesso ma amore. S.G. e' sdraiata sul letto, la testa penzola come quella di un peluche in direzione della telecamera N.4. Un primo piano intenso ed immobile. Questo e' materiale che vale tanti soldi, ma lo terro' per me. Mi siedo accanto alla N.1, ora il Primo Piano e' mio. Louis mi ha dato quella nuova droga sintetica, voglio provarla, mi sembra il modo migliore di passare il tempo prima che S.G si risvegli. Accendo la cannuccia di resina che iniettera' nei polmoni un fumo denso e lattiginoso. La sensazione di pace pervade la stanza, gli oggetti, la donna distesa sul letto. Il sangue e' grigio, poi bianco. Sono convinto che sia mia moglie e che abbia appena subito un intervento di mastectomia. Da questo momento saro' costretto ad amarla in un altro modo… Io vorrei essere diverso, ma sarebbe inutile. Tornerei sempre al punto di partenza, forse peggiorato, cosi' preferisco rimanere immobile cercando di convivere con questa condizione, rispettandola.
ARE YOU:::?