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Uno scrittore di Torino.Cresco alle Vallette, il quartiere alla periferia della città, ai margini dell’impero: zona dormitorio, ricca di case popolari e povera di stimoli. Le mie potenziali strade non furono poi così tante: o diventare pusher o scrivere. Ho scelto quella più pericolosa e proibita. La mia famiglia è tutto ciò che di più prezioso ho realmente. Inizio precoce a battere tasti di computer, scrivo poesie pregne di malinconia nichilista e furore romantico. Le brucerò in tempi più recenti. Mio padre mi fa conoscere i libri e la voglia di sapere, mia madre mi aggiusta gli strappi del cuore. Adolescente, incontro due persone che mi faranno capire che la scrittura può essere qualcosa di più di un passatempo che in certi ambienti fa figo. A loro devo la vincita di un concorso letterario europeo, la dipendenza dalla filosofia e dagli scrittori che valgono, e lo stimolo a perseverare che ancora dura. Pubblico alcuni testi su delle antologie, poesie e racconti su riviste letterarie. Vinco qualche concorso. Decido di essere realmente uno scrittore quando il dialogo con me stesso si fa fitto e strepitante. Collaboro con il Comune di Torino alla realizzazione di progetti letterari nelle scuole torinesi, fondo l’Associazione culturale Ombre, di cui sono Presidente, e che tante volte mi ha salvato la vita. Faccio i lavori più dispa(e)rati: maestro d’asilo, ispettore alla qualità in una ditta di robotica, comparsa cinematografica, ambulante al mercato, telefonista, il pagliaccio, l’attore teatrale, educatore. Tutti senza saperne realmente fare uno, ma improvvisando con scioltezza. Nel settembre 2007 esce per Coniglio Editore “L’ho lasciata perché l’amavo troppo – Piccolo campionario dell’abbandono”, un libro che fa molto ridere e che io, se non ne fossi già l’autore, correrei a comprare. Nel marzo 2008 è uscito “Condominio reale” per Le Edizioni di Latta, un romanzo che vede protagonista di un reality show un intero condominio e sicuramente farà scalpore. Ho una ragazza che mi somiglia, amici coi quali è bello sentirsi pazzi, voglia di snidare la gioia ovunque si nasconda, un discreto sinistro, un fisico da giocatore di dama che però torna a piacere sempre in tempi di revival anni settanta, un cane che abbaia per partito preso, un conto in banca discretamente vuoto, un tatuaggio a forma di ragno, una dote importante per il ballo. Insomma, una bella persona. Io mi farei amico. Per insultarmi o adularmi: vitoferro.splinder.com..