Mhalbianco

13 sett. 2008
Ad un passo dalle mie manie
“…sono le due di notte…e sto provando a scrivere nonostante gli occhi brucino;
inizio e mi fermo…sembra quasi voglia darmi il tempo di ricordare.
Dieci anni passati veloci, a sognare di diventare una star o diventare me;
non lo so ancora, ma quello che so è che sono stati straordinariamente unici.
Segnati dal tempo di una nuova canzone, da un altro concerto;
marchiati a fuoco dalla musica e da quella timida poesia che scalcia
dentro gli ozii del nostro intelletto.
Ma passa il tempo e la verità è che a questo mondo ci si abitua a tutto…
anche ad essere dei coglioni.
Ci si abitua a donne per metà fate e metà troie, ci si abitua ai leccaculi ed ai loro successi,
ci si abitua alla droga ed alle morti bianche, ci si abitua al lusso ed alla fame…
Il cuore si difende indurendosi, la mente omologandosi.
E pure io sono vittima di giorno e carnefice di notte, della mia povertà nell’essere uomo;
ora però, ho bisogno di cercare dentro di me se ancora qualcosa vive …di ciò che viveva.
Di quella disarmante semplicità che non conosce lama più tagliente, né scudo migliore.
….Mando giù un altro bicchiere e chissà che non riesca a trovare le parole giuste…
del resto a volte basta poco…solo un attimo.
Ma stavolta voglio che sia diverso.
Il fumo della sigaretta crea uno strano effetto sul monitor, ed io continuo ad improvvisare
pensando a come lei dorma. Non saprò mai, se io sia davvero il suo re.
Cosa si aspetta la gente da me? Sinceramente me ne frego.
Stavolta voglio che sia diverso…
voglio che a cantare sia lo stomaco ed il cuore, siano gli occhi e le labbra.
Per non svegliarsi più fra demoni e lenzuola nere."
Daniel