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Parto dal fatto che sono una ragazzina fatta a donna. Dentro di me nel giro di pochi anni non so cosa si sia scaturito. Una bomba ha fatto esplodere quella scatola segreta che conteneva tutte le mie ambizioni, i miei progetti, i miei sogni e la mia voglia di vivere. Fu così che un giorno, guardandomi allo specchio e osservandomi nel pieno della mia adolescenza, notai una certa infantilità nelle mie calze strappate, nelle mie All Star bucate, nei miei capelli rasati, colorati, i lobi delle orecchie bucati e dilatati da me nel modo più antigienico e pericoloso. Guardavo i miei occhi, belli e verdi coperti da una marcata linea nera di matita che non faceva altro che aggredire con maggiore violenza quello che vedevo intorno a me che volevo distruggere con tutta me stessa…solo con la forza dei miei ideali di plastica alimentata dal mio ex-sano modo di acconciarmi che faceva di me una diversa. Il punk è sempre stato ciò che mi ha sempre caratterizzato. Era l’unico movimento che vedevo ancora attivo malgrado quattro imbecilli che si agghindavano come me e amavano andare in giro così…con lo stesso odio negli occhi. Ma il nostro era davvero odio? No, il nostro era semplicemente modo d’essere stravagante che ci esaltava e ci faceva sentire superiori perché diversi dalla massa, ma in realtà eravamo solo ragazzini che volevano scolpire la statua del mondo con una borchia appuntita e un anfibio di 5 Kg che appartenevano ad un’altra massa che poneva le sue radici su un movimento infelice che morì nei mai vissuti anni ’80.
Successe che un giorno mi riguardai allo specchio. Stavolta mi chiedevo come sarei stata se avessi tolto qualche simbolo dal mio Chiodo, dalla mia minigonna giro figa e da quei pantaloni comprati coi soldi della mamma. Tolsi le borchie, mi tinsi i capelli facendoli neri, tolsi gli orecchini, la dilatazione che mi portò una terribile infezione, il trucco pesante e quell’odio che la mia matita descriveva intorno ai miei bei occhi verdi. Quel giorno la mia vita cambiò radicalmente. Affrontai il quarto anno di liceo ed ebbi modo di conoscere altri tipi di esperienze musicali molto più sobrie, o comunque se non sobrie, molto più motivate del punk 77 : il pop punk, il punk rock e l’hardcore. Andai avanti così fino ad oggi, sempre con i miei idoli musicali, le mie canzoni che compongono la colonna sonora della mia vita sempre in sottofondo alle mie giornate. Presto imparai a conoscere sempre di più anche Mike Ness e i Social Distortion grazie ai quali ho davvero imparato a capire un sentimento che prima non sapevo nemmeno a malapena descrivere: l’amore.
In quinto liceo ho conosciuto l’amore, o almeno così credo che io possa definirlo. Sai quando stai con una persona da un tempo relativamente grande e ti rende conto che è come se ogni giorno fosse il primo? Ecco, con Stefano ogni giorno, ogni attimo, è di pura follia…una follia contrassegnata dall’amore che è il sentimento più anarchico che possa esistere. Ti innamori e basta…non ci sono regole da seguire. E’ solamente una passione che la persona che ami accende con le parole “T’amo!”. Allora cosa devo dire riguardo il mio passato, semplicemente che ero una ragazzina che non sapeva dove sbattere la testa e allora lasciava che fossero i suoi ideali di plastica, il suo nichilismo e la sua misantropia a far si che non desse conto alle cose più importanti? Bhe, sicuramente sono cresciuta questo è poco ma sicuro, ma ho ancora molto da imparare e, di sicuro, sono ancora la ragazzina fatta a donna che prima si rendeva donna con il trucco pesante ma dentro era solo una bambina, mentre adesso è una donna dentro che sul viso presenta ancora quei teneri e ingenui tratti da bambina.
Stefano mi ha dato la voglia di vivere, ma quella voglia di vivere scritta con tutte e due le v in maiuscolo. E’ grazie a lui che ora guardo avanti con una forza tale da abbattere ogni muro e un sorriso talmente grande da illuminare sia la mia strada che la sua, strade che se unite formeranno il nostro cammino verso l’affermazione del nostro sentimento e del nostro rapporto.
Voglio andare avanti con lui, vivere ancora quei momenti di fanciullezza sfrenata fino a notte fonda nelle strade di Roma il sabato notte, voglio sentirlo ancora penetrarmi con tutta la passione e l’amore che prova nei miei confronti. Voglio trovarmelo accanto la mattina quando mi sveglio…voglio sentirlo vicino ogni attimo della mia vita. Voglio sposarlo un giorno, per davvero. Voglio avere i figli più belli di questo mondo e voglio che crescano felici tra me e lui che siamo felici. Voglio vederlo al settimo cielo ogni volta che si trova in mia compagnia.
Eccomi amore, come vedi le mie pretese non sono esagerate, a parte quelle di affermazione del nostro rapporto, ma alla fine anche quelle appartengono semplicemente al nostro futuro e da tali vanno rispettate come tappe fondamentali della nostra esistenza. Vedi che differenza? Prima volevo cambiare il mondo con un travestimento, oggi voglio semplicemente la felicità mia, tua e del nostro futuro. Mi sono fatta donna per te amore ed è il momento di prenderci per mano e camminare insieme.

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