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-gIORNI d iRA, gIORNI dI lACRIME-
fUOCO e fIaMME, fUOCO e fIAMME!!
c'è qualcosa dentro d noi ke è sbagliato ma c rende simili...
La mia vita è paragonabile a quella di un uomo ke kade da un palazzo di 50 piani... ad ogni piano lìuomo si ripete per farsi coraggio: fin qua tutto bene, fin qua tutto bene. "IL PROBLEMA NON è LA CADUTA...MA L'ATTERRAGGIO!!"
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Sono morbosamente attratto dall'indefinito/ non riesco a spiegarlo/ fatico a concepirlo/ posso solo bramarlo./Lo scorgo.../ lungo le desolate strade metropolitane/ nei bagliori dei vecchi neon lampeggiani/ che si riflettono nelle pozzanghere suburbane/ sotto un cielo cupo e carico di elettricità / che si prepara a scaraventare pioggia e grandine./Sento il suo eco.../ nel rumore industriale, meccanico, elettronico,/ accompagnato da fredde melodie dalle ritmiche glaciali/ con mormorii taglienti come lame di rasoio/ sopra cui si odono voci sconnesse e robotiche/ che ripetono all'infinito litanie metalliche./lo avverto.../ nei canali morti della televisione scollegata/ che stridono come cascate di ferraglia/ producendo ninnananne disturbate/ dall'effetto altamente soporifero, ipnotico,/ alimentando il senso di alienazione totale./
La realtà non è altro che la percezione della realtà ed io voglio abbattere il muro immaginario che ci separa da essa. Sento l'infinito dentro me ma non riesco a raggiungerlo, sono intrappolato in questa prigione pulsante di carne putrida e l'unico modo per evadere da questa fatiscenza è aprire le porte della mente, non bisogna avere limiti, tutto va portato all'estremo e infine... morire da guerrieri. "
NYARLATHOTEP - HP LOVECRAFT: io non sono che lo spettro di un ombra che si contorce in mani che non sono mani e vortica ciecamente oltre le mezzanotti popolate di fantasmi d'un creato putrescente, oltre i cadaveri di mondi morti solcati da piaghe che furono città , oltre i venti sepolcrali che spazzano le stelle evanescenti e ne attenuano il chiarore. Al di la dei mondi, vaghi fantasmi di cose mostruose, indistinte colonne di templi blasfemi che poggiano su massi senza nome al di sotto dello spazio e raggiungono vuoti vertiginosi sopra le sfere della luce e della tenebra. E su tutto, in questo ripugnante cimitero dell'universo, si ode un sordo e pazzesco rollio di tamburi, un sottile e monotono lamento di flauti blasfemi che giungono da stanze inconcepibili, senza luce, al di la del tempo; la detestabile cacofonia al cui ritmo danzano lenti, goffi e assurdi i giganteschi, tenebrosi ultimi dei. Le cieche, mute, solide abominazioni la cui anima è Nyarlathotep
tRATTO dA hUMAN tRAFFIC: il presente è andato, la fantasia è parte della realtà , e noi molliamo i freni, i pensieri sono nitidi e noi non stiamo affatto pensando, e questo c fa stare bene, smettiamo d controllare le cose, siamo attraversati da calde correnti chimiche, fluttuiamo, è un danno cerebrale, dimentikiamo il dolore e il male della vita, vorremmo essere altrove, non c sentiamo piu minacciati dalla gente, tutte le nostre insicurezze sono evaporate, siamo nelle nuvole, completamente aperti, siamo esseri dello spazio, in orbita intorno alla terra, siii il mondo appare meraviglisoo da quassu', siamo ninfolettici, desiderosi d qualcosa ke nn si puo avere, riskiamo la follia per qualche attimo di luce, cosi' poka memoria e cosi' tante idee, si urtano quelle ke scorrono via e quelle ke arrivano, siamo invasi da un infinita sensazione d'amore, scorriamo all'unisono, siamo insieme, vorrei ke fosse vero, noi vogliamo sentire questo universale senso d insieme, dove poter stare bene con kiunque, siamo in sintonia, parte di un movimento ke konduce alla fuga, vi diciamo addio, in fondo vogliamo solo essere felici.
EMOZIONI - Lucio bATTISTI: Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire Domandarsi perchè quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se è poi è tanto difficile morire E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me ma nella mente tua non c'èCapire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioniUscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo per ritrovar se stesso Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore per non sentir che dentro qualcosa muore E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossaE prendere a pugni un uomo solo perchè è stato un pò scortese sapendo che quel che brucia non son le offese e chiudere gli occhi per fermare qualcosa che è dentro me ma nella mente tua non c'è Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni
