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About Me

Sono nato nel ’68 a Napoli, vivo a Roma. Faccio l'informatico, scrivo. Ho una passione per la matematica, la filosofia, la psicologia, per la Gualtieri e Battiato, per tutti i tipi di formaggio. Ho pochi amici (nessuno mi sopporta), bevo litri di caffè, fumo 50 sigarette al giorno, sono quasi alcolizzato, vado a dormire molto tardi e mi sveglio ancora più tardi. Qualcuno sostiene che non vivrò a lungo.

Ho scritto un po' di roba. Questo sotto è l'ultimo.


Nel ritorno, per ogni alfabeto muto,
accucciato nell’imbuto delle mani io
io ero già morto, spaventato dagli angeli.
Dirti che aspetto un figlio
- io sempre figlio -
è perdonarti due sillabe paterne
perché il sangue non vuole più parlare,
il sangue si è confuso d’amore.
Il genio della mia stravaganza
è la gravidanza che non ti so regalare:
stanotte le stelle sono diecimila occhi d’oro.
Poco fa, prima del tramonto,
ho implorato la partenza del vento.
Ma sulle cime dei pini c’era la mia nostalgia
e la tenerezza di un passero rotto
e il singhiozzo del mare all’orizzonte
e il fiore della tua lingua
nello scheletro zitto del mondo, senz’ossa.
- Faust aveva i capelli ricci - LRC
LA VERSIONE DELL'ACQUA - Lavorazione
La versione dell'acqua - Lavorazione .

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LA VERSIONE DELL'ACQUA


RECITAL tratto da ACQUA STORTA

Due Note su La versione dell’acqua , un recital ispirato a/da Acqua Storta

In Acqua Storta il silenzio di Mariasole è un atto d’amore smisurato, la forza immensa di una donna (figlia di un boss, quindi camorrista per ‘dovere’ di nascita) che sa della relazione del suo uomo con un altro uomo e tace, un doppio legame generato dalla condizione di ‘moglie tradita’ e di ‘moglie devota’,.un doppio legame assicurato da uno nodo scorsoio che si restringe con la tensione dovuta al tradimento: la sopravveniente dolcezza di suo marito, sanguinario erede del clan, che determina la condizione ultima, mai paventata da Mariasole, di ‘moglie innamorata’

 

Il silenzio di Salvatore è invece una corrente ascensionale di rabbia e amoramento, la negazione di uno stato delle cose giustificata dal contesto che ubbidisce alla legge: “qualsiasi cosa, purché non si dica e non si sappia”. Ossia, la morfologia dell’amore meno nota, meno accettata da sé e dagli altri.

 

Entrambi questi ‘silenzi’ non trovano respiro nelle parole di Giovanni, già in debito d’aria per la passione che lo ha travolto.

Forse è questo il motivo per il quale molti lettori hanno reclamato la voce degli altri due coprotagonisti, lettori che mi hanno chiesto il motivo di queste assenze.

Ebbene, non si tratta di assenze ma una misura della presenza. E di pudore.

 

Ho restituito a Mariasole, novella Clitemnestra partenopea, il suono della voce che fluisce come fiotto dalla sua bocca-ferita, mentre si consegna fatalmente al suo Giovanni-Agamennone e al suo destino. Un sangue molto simile a quello di Salvatore, l’amante di suo marito: ecco perché i rossi del loro sentimento si confondono, si unificano, si abbracciano in un canto d’amore tutto (a due voci ne Le tue maniere), un modo altro per dire tutta l’anima dell’ineluttabilità

Perché la verità è che l’amore certe volte è ‘storto’ (storto per ‘chi’ è da decidere), ma il suo motore, il suo taglio, la sua ferita, è per tutti uguale.

 

Qui troverete le parole, la voce, i pensieri di Mariasole e di Salvatore. Qui ascolterete quello che Giovanni non poteva o non voleva sapere, quello che io non avrei voluto scrivere ma solo per pudore (anche il pudore è pudico). Qui troverete il timbro di Salvatore, di Mariasole, di Giovanni, così come sono, ovvero ‘sporchi’ di quotidianità e di poesia.

 

 

 

 



partitura testuale >> L.R. Carrino

partitura musicale >> Federica Principi

 


personaggi e interpreti

 

Giovanni>> L.R. Carrino

Mariasole>> Emanuela Borozan

Salvatore>> Alessio Arena

Cronista>> Ettore Petraroli

Don Antonio>> Antonio Farnesini

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

Piano >> Federica Principi

Flicorno, Tromba >> Andrea Pandolfo

Contrabbasso >> Stefano Napoli

Violino, Viola >> Alessandro Gilardi

Chitarra (4) >> Emanuela Borozan

Chitarre (6, 15) >> Giacomo Anselmi, Fabio Lanciotti,

Vocals (2, 8, 12, 21) >> Raffaella Misiti

   

 

Direzione artistica e Arrangiamenti

 

Federica Principi

Arrangiamenti 6, 15

Federica Principi – Fabio Lanciotti

 

Registrazione, Missaggio e Coordinamento

Fabio Lanciotti

 

Mastering

Carlo Amato

Nel giorno del mio 40° compleanno, con Federica e Emanuela abbiamo proposto uno studio per un recital tratto da Acqua Storta, al Tumbler di Roma. Una cosa tra amici, una specie di festeggiamento. È stata invece una sorpresa e un’emozione insieme, sia per noi sia per quelli che ci hanno ascoltato. È il pubblico di quella sera d’aprile che ci ha dato la spinta a registrare La versione dell’acqua

Questa ‘versione’, infatti, vorrebbe avere un assetto live. Per motivi di durata è, tuttavia, ridotta rispetto all’intero impianto

 

Vorrei ringraziare una per una le persone che hanno contribuito a questo progetto, ma siete tanti, perciò lo faccio coralmente – e so che ognuno di voi si riconoscerà. Gli amici musicisti, quelli che compaiono in questo disco e quelli che, per una scelta artistica, non vi compaiono. Gli amici scrittori, tutti quelli che hanno fatto osservazioni, mosso critiche volte a raddrizzare questa nostra ‘acqua’

 

Grazie a Fabio Lanciotti, per tutte le ore sudate e per tutti i tramezzini mangiati a fior di labbra. Grazie ad Alessio Arena, per la voce (e anche le parole)che ha dato al ‘mio’ Salvatore. Grazie a Emanuela Borozan. Sei delicata amica mia, ma sei uno spettacolo di voce e di donna. E infine voglio ringraziare il nostro grande direttore artistico Federica Principi, che ha amato questa storia forse più di me, che l’ha fatta luogo e circostanza, aria afosa d’agosto e mare di Napoli, che l’ha fatta vivere, l’ha fatta ‘vera’: tutta la mia stima, il mio riconoscimento, il mio piccolo abbraccio grande (e uno anche a Cassandra, s’intende)

 

L.

 

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Le tue maniere

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