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Paul Robertson

About Me


Nato il 30 ottobre 1972 nella cupa e lacustre Como, con un quartino di sangue scozzese il Robertson si rivela fin dai primi anni di vita uno spirito solitario e riflessivo.
In piena adolescenza cresce in lui la necessità di esplorare la vita con approccio metafisico, cosa che lo porta ad un'inevitabile bipolarità permeata da un eclettismo inconcludente. Le suddette patologie lo spingono a fare ogni tipo di lavoro e ad informarsi su ogni cosa sia alla sua portata; dalla medicina orientale al kamasutra, dalla meccanica alle diete trofologiche, dalla grafica alla musica con la relativa esplorazione dei più svariati strumenti musicali.
Figlio d'arte ha la fortuna di avere a disposizione strumenti di grande pregio tra cui un flauto traverso, un pianoforte, batterie, chitarre classiche e una svariata serie di percussioni del padre, il grande maestro Roger. Ma come sempre chi ha il pane non ha i denti e dopo un indeciso approccio con tutti questi strumenti decide di comprarsi un basso elettrico usato con il manico "variante Ascari".
Qui parte la vera e propria ricerca musicale del Robertson dettata soprattutto dalla ferma convinzione che lavorare non deve rientrare nei suoi doveri in vita.
Comincia gli studi da autodidatta con l'aiuto di qualche amico chitarrista e si rende rapidamente conto che la sua mancanza di virtù naturale va immediatamente colmata con un insegnante in grado di redimerlo dalle sue velleità e di fargli capire che tutti gli strumenti sono facili da suonare...male!!!
Inizia così l'odissea alla ricerca dell'insegnante in grado di infondergli il "talento" passando dal grandissimo Roberto Cecchetto, al conservatorio di Como (dove tenta di convertire il suo insegnante di contrabbasso dalla classica al jazz), dalla scuola di musica moderna di Lugano con Ivan Lombardi ad Alex Bagnoli ed in fine a Marco Mariniello... Fortunatamente prima dei trenta si rende conto che è come cercare la pietra filosofale ed il pensiero si trasforma in ricerca del groove, feeling e tiro... Insomma poche note, ma fatte il meglio possibile!
Capito questo ora è un uomo felice, Pastorius resta un mito irraggiungibile insieme agli altri suoi preferiti Tony Levin, Richard Bona, Abe Laboriel, Anthony Jackson, Alain Caron,Tom Kennedy e via dicendo, però continua a studiare perchè la speranza è l'ultima a morire...eh...eh...
Nel cassetto ha un progetto di musica originale per cui cerca sempre collaborazioni (soprattutto perchè vorrebbe pubblicarne almeno un paio su myspace ed è un ottimo pretesto per fare sesso con le cantanti con cui "lavora").
Al momento suona con due cover band, i Crhackers (covers pop/rock) e i Fever (rock'n'roll 50/60 e tributo al mitico Elvis) con cui fa delle gran marchette, ma ne trae molto divertimento e soprattutto come è comune pensiero in Italia, fare il musicista non è un vero lavoro quindi... uno scopo nella vita almeno lo ha raggiunto!

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Music:

Member Since: 1/29/2007
Band Website: http://www.crhackers.com
Record Label: HOT GROIN
Type of Label: Indie

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