About Me
Stupore.
E' questa la sensazione maggiore che si avverte nell' approccio all'ascolto della musica suonata dai Simple Madness.
Sono semplici, le melodie dell' album "London Stories", cosi come semplice e spontaneo è il feeling sonoro tra icomponenti del versatile quartetto, che fonde sapientemente l'esperienza maturata negli stili più disparati (classica, jazz, blues, funky, free, fino ad arrivare al pop, rock, reggae, ska, ecc).
E' folle l'attrazione/repulsione suscitata in chi ascolta, trascinato tra
due poli contrastanti cui punto d'incontro diviene l'irrazionalità , un mondo
ebbro di stimoli nuovi e magia che solo il suono riesce a scatenare.
Non è l'egocentrismo a farla da padrona: a prevalere è la voglia di scoperta, la ricerca di una dimensione musicale "altra", incognita ma familiare, che
permetta l' attuazione di un gioco nel quale il ruolo degli stessi strumenti
venga posto in discussione in barba ad ogni consuetudine. Accompagnamento e solista viaggiano trascinati l'uno l'altro, alternandosi nella guida, gustando la libertà di stravolgere qualsiasi gerarchia frutto della regola ,
per arrivare in quel nuovo Eden dove la batteria, padrona della propria
volontà ritmica, canta come un violino.
Forte era l'idea del chitarrista Gianluca Corona, sostenuto dal contrabbassista Nicola Cossu (instancabile compagno d'avventura di Gianluca) di arrivare ad una formazione ideale che non si limitasse ad eseguire i brani da lui composti, ma li rendesse vivi, portandoli sino alla sconosciuta destinazione.
In una notte d'estate, complice un locale sulla spiaggia del Poetto, l'impetuoso clarinetto di Paolo Carta Mantiglia, ha reso plasmabile
il progetto, culminato in una "perfetta fusione" con l' ingresso nel gruppo del carismatico batterista Francesco Sotgiu.
Un viaggio semplice per chi, come i S.M., ha trovato la scorciatoia, verso la
musica e attraverso essa.
Comunità d'intenti e originalità nell'interpretazione sono il carburante.
l'ascoltatore è un autostoppista avventuroso che si lascia trasportare, stupito, quasi titubante, ma sicuro di arrivare ad una meta, inebriato da quella giusta dose di follia che l'artista coltiva in quel giardino di note come un privilegio.
A cura di Silvia SechitorralbaI edited my profile with Thomas' Myspace Editor V4.4