BIOGRAFIA : Siamo Agli inizi del 2000 quando quello che inizialmente era nato un po come un gioco si trasforma nell’idea di un progetto reale che incomincia a fare i suoi primi passi.L’innesco scatta quando Gabriel Wegner e Subash Scheggi si conoscono in una sera di settembre e scoprono di nutrire la stessa insaziabile passione per la musica e la chitarra.Da li a poco si unisce al duo anche Simone Ronconi per prendere posto al basso e dare definitivamente vita agli Steel Tears.Per i primi due anni la band ed il progetto rock fungono più che altro da pretesto e da collante per le scorribande di cui il trio incomincia a rendersi protagonista, suonando e vivendo per strada, e racimolando soldi per alcol sballi e strumenti, il tutto collezionando diverbi e scontri con le forze dell’ordine da cui seguiranno più arresti in diverse occasioni.In questo periodo l’unico lavoro che il gruppo riesce a mettere insieme è un EP contenente due brani dal nome “Cemetery of Flowers†e “Dreaming out the Window†incisi in versione acustica in uno studio di registrazione di Torino.Dopo l’ennesimo guaio con la polizia nell’estate del 2001 il trio decide di partire alla volta dell’Inghilterra, precisamente di Londra, città natale del punk rock, incuriositi da una scena e da una realtà musicale nettamente diverse da quella italiana.Anche qui i problemi non mancano; con i soldi ben presto esauriti e senza un posto dove dormire, in un mese di permanenza nella città britannica gli Steel Tears riescono a collezionare una notevole serie di risse, nottate passate all’aria aperta, fughe rocambolesche da ristoranti cinesi , e scontri con i bobbies inglesi che procurano al gruppo due arresti e la momentanea espulsione dal paese nordeuropeo. Quel poco che i ragazzi riescono però ad intravedere e assaporare nell’ambiente musicale londinese basta a convincerli nel concretizzare e nel dare una vera e propria forma al loro progetto e una volta tornati a Roma si mettono subito alla ricerca di un batterista finendo per imbattersi in Tommy El Tano (ex Drunken Soldiers) anch’egli quello che non si potrebbe definire proprio un ragazzo perbene, ma anch’esso divorato dalla stessa irrefrenabile passione per la musica.Rafforzati dal nuovo ingresso e con una line up ormai al completo e definita i quattro incidono nel 2002 il demo “Dedicated to all our Enemies and Friends†in un conosciuto studio di registrazione trasteverino “Salamandra 33â€.Questo è il primo vero lavoro del gruppo contenente i cinque brani dal sapore di rock stradaiolo che contraddistingueranno da qui in poi il carattere musicale della band, e cioè l’alternarsi di brani in puro stile punk e hard rock dall’impatto violento e scatenato a ballate acustiche dal timbro romantico nostalgico e sognante, che metteranno in risalto le ottime capacità melodiche dei componenti. Per promuovere il disco gli Steel Tears incominciano una serie di concerti nell’underground romano e nell’estate dello stesso anno partecipano ad un’intervista nella trasmissione televisiva “Radio Casbah†trasformando la diretta in un vero e proprio show di sregolatezza rock vecchio stampo. Nel corso del programma infatti i ragazzi (visibilmente ubriachi e con dei bottiglioni di vino economico in mano) perdono totalmente il controllo dando vita ad una pseudorissa all’interno dello studio e distruggendone mezza scenografia, l’ultima immagine prima dell’interruzione della diretta ritrae Subash che fa il dito davanti alla telecamera. Nonostante il rischio di una quasi denuncia, il fatto porterà agli Steel una certa notorietà di bad boys nell’ambito del giro dei gruppi rock romani, tanto da venire trasmesso dalla rete nazionale sul programma di rai tre “Blobâ€. A parte il risalto di questo episodio però la promozione del disco incomincia a subire una serie di intoppi dovuti alle prime irriquietudini ed incomprensioni all’interno del gruppo che raggiungeranno l’apice nel novembre del 2003 quando Simone Ronconi decide di abbandonare definitivamente la band, segnando così la fine di un grande sodalizio e una grande amicizia fatta di momenti irripetibili.E’ un duro colpo per Gabriel Subash e Tommy, che in un primo momento pensano di sciogliere la band convinti dell’impossibilità di sostituire un elemento importante come il loro compagno d’avventura, ma convincendosi poi di non voler rinunciare al loro progetto.Decidono così di andare avanti trovando il sostituto ideale in Frank Alvino il quale al contrario dimostra subito le sue doti di musicista ben formato, rafforzando il progetto di una maggiore stabilità e capacità tecnica ma distinguendosi soprattutto per il suo stile rock marcato e particolarmente incisivo.Inizia così per il gruppo una seconda fase della loro storia a cui corrispondono novità concrete, primo su tutti il cambio del nome; dalle ceneri degli Steel Tears nascono infatti gli Strait Jackets, nome che rispetto al primo ha un significato ben più collocato come spiegano Gabriel e compagni:“Strait Jackets , ovvero le camicie di forza rappresentano nell’immaginario della band il perfetto simbolismo di ciò che ancora oggi di giorno in giorno la società moderna cerca di propinarci e di spacciarci come stili di vita consoni e adatti alla collettività , ovvero come loro ci vogliono, dicendoti come e meglio vestire, cosa è meglio mangiare, cosa guardare, in cosa è giusto credere, come è giusto vivere, un omologazione forzata all’interno della quale ci vogliono sempre più rassomiglianti a delle formine all’unisono fatte con lo stampino nella grande fabbrica delle menzogne e del tutto solo per pochi. Insomma possiamo vivere liberi e come ci pare, all’interno però delle camicie di forza fatte su misura per noi e che ci hanno fatto indossareâ€Più ironicamente verrà detto in seguito che questo nome sia stato scelto anche per rispecchiare meglio le ormai conosciute doti distruttive ed imprevedibili dei non proprio political-correct membri della band, durante un concerto non dei più tranquilli infatti uno dei ragazzi se ne uscirà dicendo: “dovrebbero metterci delle camicie di forza per tenerci buoni†facendo nascere così lo spunto ironico del nome.Questo nuovo periodo segna al contrario invece per Subash Tommy e Gabriel un ritorno alla normalità , i tre decidono infatti di dare un taglio alla nomina che la band si è ormai fatta nel corso delle innumerevoli bravate, mettendo per dirla metaforicamente a dormire la bestia.Capiscono che è il momento di dare più importanza alla loro musica e più integralità e serietà al progetto.Così ripulitisi e incentivati da questi nuovi propositi gli ormai Strait decidono che è ora di tornare in sala, e incidono nell’estate del 2004 nel giro di poche settimane la demo:â€Four Reasons to Panicâ€.Il disco esce sicuramente più incisivo del primo e con maggiore impatto sonoro, il sound è più accattivante e le canzoni più studiate danno all’insieme un maggior impatto emotivo.Partono una serie di concerti nelle roccaforti rock dell’underground romano tra i quali: Alpheus, Qube, Classico Village, Blackout etc…., inoltre alcuni brani del disco vengono selezionati come colonna sonora di alcuni programmi su Sky.Nel maggio del 2005 fa il suo ingresso nella formazione quello che inizialmente era stato il fan numero uno della band, e cioè Audri Wegner, (fratello di Gabriel) che prende il posto di chitarrista ritmico lasciando a Gabriel e Subash il compito di alternare voce e assoli sul palco.L’inserimento risulta riuscire molto bene, e il nuovo ruolo di front-man sembra disegnato su misura per Gabriel che senza il peso della chitarra e provvisto di solo microfono inscena dei veri e propri show sul palco dal quale traspirano tutta la foga e la rabbia del cantante.La nuova formazione a cinque diventa il sincronismo perfetto di anni di cambiamenti continui e gli Strait sul palco si trasformano in una vera e propria macchina da guerra rock.Ad un nuovo ingresso però corrisponde pure un nuovo addio, e agli inizi del 2006 per motivi personali Frank Alvino lascia la band che resta sprovvista nuovamente del suo bassista. Dopo vari provini la scelta cade su Abel British a cui il compito di riprendere l’eredità lasciatagli da Simone e Frank.Dopo un po’ di riassesto iniziale la nuova formazione prende il via e la macchina Strait Jackets è pronta a girare nuovamente.Così nel 2008 gli Strait riescono a creare il nuovo album intitolato "Bastard" sempre nello studio di Tony, ma dopo il completamento del disco la band decide di cacciare Abelardo a causa di una discussione portata a litigio. Questo non fu un problema per il gruppo poichè ci fu un rimpiazzo immediato da parte di Luca Perrone, un grande talento ke aspettava solo l'invito ufficiale.A questo punto gli Strait Jackets sono pronti, completi, e cazzuti per nuove serate!
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