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Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, studente universitario ventiseienne, ebbe l'idea di creare una società di football con i colori dello stemma cittadino, Rognoni si era avvicinato al calcio grazie al fratello minore, portiere del Forlì Calcio. La squadra venne fondata il 21 aprile dal conte, da Arnaldo Pantani e da Renato Piraccini, questi ultimi rispettivamente allenatore-giocatore e direttore sportivo, e prese il nome di Associazione Calcio Cesena. L'affiliazione della società alla FIGC avvenne l'8 agosto.Il primo acquisto importante della società fu quello di Iro Bonci, che Piraccini prelevò dal Forlimpopoli per 1.500 lire. La compagine cesenate debuttò nel campionato di prima divisione il 17 novembre 1940 vincendo in trasferta contro il Rimini "B".Il Cesena, nato sul vecchio campo dell'ippodromo, si dimostra una realtà importante, per stimolare ulteriormente la società , nel 1957 fu costruito il nuovo stadio La Fiorita che fu ampliato con la costruzione delle gradinate e la
copertura nel 1961. È proprio in questi anni che tanti calciatori di belle speranze approdano nella formazione bianconera nella speranza di trovare visibilità per palcoscenici più vasti, un nome su tutti Azeglio Vicini. Successiva ristrutturazione negli anni '80 con l'eliminazione della pista di atletica e la ricostruzione della tribuna "distinti" e delle curve ("curva mare" e "curva ferrovia") in sostituzione delle vecchie strutture. Oggi lo stadio è intitolato a Dino Manuzzi.Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione, il Cesena si trova in Serie C, il Conte Rognoni consegna la società a Dino Manuzzi, commerciante di frutta, imprenditore che, con una accorta gestione ed una politica di valorizzazione dei giovani, trasformerà il Cesena in una sorta di società modello. Manuzzi intende creare una grande società che si identifichi nella terra in cui è nata: la Romagna.Sotto la guida di Cesare Meucci la società raggiunge la serie B nella stagione 1967/68, e fatica a mantenerla nei tre anni seguenti, ma nel 1972/73 il Cesena raggiunge la massima serie guidato da Gigi Radice, sostituito l'anno successivo da Eugenio Bersellini che opera una profonda trasformazione nel modo di giocare ed ottiene una storica salvezza, preludio all'apice della storia cesenate.Il Cesena del primo periodo "Manuzzi", ha ispirato il Borgorosso F.C., suo alter ego cinematografico nel film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970), con un Alberto Sordi che interpreta il Presidente Benito Fornaciari.Nella stagione 1975/76 i bianconeri raggiungono l'apice della loro storia e l'attenzione nazionale, le 9 vittorie, i 14 pareggi e le 7 sconfitte permettono al Cesena di raggiungere il sesto posto nella classifica di Serie A e la qualificazione alla Coppa UEFA. La doppa sfida che aspetta la società cesenate è con i tedeschi orientali del 1.FC Magdeburg che si impongono all'andata per 3-0 ma che nel ritorno rischiano la qualificazione quando al 6' della ripresa Pepe porta il Cesena sul 2-0, la gara terminerà 3-1 per i bianconeri, eliminati.La stagione della UEFA presenta un rovescio della medaglia molto amaro, con la retrocessione in serie B e l'inizio di un periodo difficile, che passa per la cessione della guida societaria da Manuzzi al nipote Edmeo Lugaresi: Manuzzi infatti nel 1979 rimane vittima di una banale caduta che lo costringe ad un delicato intervento chirurgico che necessiterà di un lungo periodo di convalescenza.Lugaresi, cresciuto all'ombra dello zio, mostra una certa abilità nella gestione sportiva, già alla prima stagione di presidenza, 1980/81, centra il ritorno nella massima divisione con una squadra guidata dal giovane Osvaldo Bagnoli che segna record della sua storia come le 14 vittorie casalinghe ed il maggior numero di spettatori (28.602 per Cesena-AC Milan).Per la nuova avventura in A viene scelto G.B. Fabbri e viene acquistato il centravanti austriaco Walter Schachner, Fabbri verrà licenziato a metà stagione e sostituito da Renato Lucchi che raggiungerà comunque la salvezza. Permanenza in A turbata dalla scomparsa , il 29 maggio 1982 di Dino Manuzzi, a cui la città intitola lo stadio.L'anno successivo, con alla guida Bruno Bolchi il Cesena retrocede, la permanenza in B termina grazie allo stesso Bolchi che porta i bianconeri di nuovo in Serie A al termine della stagione 1986/87 grazie allo spareggio di San Benedetto del Tronto ed al gol di Agatino Cuttone. Nella stagione 1989/90 il Cesena riesce a centrare una salvezza insperata grazie all' allenatore Marcello Lippi autore di una rimonta stupenda dopo che nel girone dell' andata la squadra veniva data per spacciata.Il Cesena permane in A fino al termine della stagione 1990/91, la discesa nella serie cadetta non viene più riscattata anzi, i bianconeri scivolano due volte in C1, l'ultima con una permanenza di 5 anni a cui pone fine il cosiddetto Uomo di Tolentino, ovvero Fabrizio Castori.Il Cesena termina il campionato 2003/2004 vincendo la Coppa Italia di Serie C e giungendo terzo in campionato alle spalle di Arezzo e Lumezzane, ai playoff per la promozione elimina il Rimini pareggiando al Neri 1-1 e sconfiggendo i biancorossi a Cesena per 2-0. La finale di andata dei playoff si disputa a Cesena e termina 1-1 grazie ad i gol di Centi e Bocchini, il ritorno si preannuncia caldo ed è preceduto da varie polemiche incentrate principalmente sull'ordine pubblico e la possibilità di spostare la gara dallo Stadio Comunale di Lumezzane, capace di 4.150 posti, allo stadio "Mario Rigamonti" di Brescia (circa 27.000 posti) per la massiccia richiesta di biglietti da parte dei tifosi cesenati.Il 20 maggio 2004 il Cesena espugna Lumezzane dopo i tempi supplementari con i gol di Roberto Biserni e Marco Ambrogioni, successivamente al gol del momentaneo pareggio del Lumezzane scoppia una rissa di cui si rendono protagonisti tra gli altri i giocatori del Cesena Pestrin, Rea, e l'allenatore Castori, su cui si abbatterà la mannaia della corte disciplinare con una squalifica dapprima di tre anni, ridotti a due.Nella stagione 2004/05 la squadra riesce a salvarsi nelle ultime giornate, disputando un discreto campionato, lottando con cuore e grinta. Nella stagione 2005/06 al di là di ogni aspettativa, e grazie all'estro di giocatori come Luigi Turci, Emiliano Salvetti, Manolo Pestrin, Maurizio Ciaramitaro, Adriano Ferreira Pinto, e Marco Bernacci, ma soprattutto grazie alla grande conduzione di Mister Castori e del vice Gadda il Cesena riesce a centrare i play-off promozione, raggiungendo il sesto posto utile, venendo poi sconfitto dal Torino in semifinale.