Tempesta

"Songs To Discolour Myself" è un progetto rincorso e nascosto per anni. Canzoni senza pretese, intime, sofferte. Una serie di parole e musiche che hanno sempre sentito il bisogno di emergere dal di dentro. Canzoni legate a momenti, riflessioni, sfoghi, rassegnazioni che fino ad ora non erano mai state esternate. Forse perchè la loro natura intima e sommessa si sarebbe vista violentata e snaturata se fossero state urlate da dietro ad una chitarra elettrica.
Da 6 anni brani come questi si sono accavallati e rimasti ammucchiati in un cassetto che nn ho mai avuto il coraggio di mostrare.
Nel corso del tempo sono sempre cresciuti, come in un harem di emozioni, ritrovandosi in più di 120.
Poi la spinta ed il desiderio di dargli finalmente la giusta luce e liberare così l'anima da tutti questi non detti. Una catarsi personale, quindi, più che la voglia di apparire. La necessità di sfogare finalmente tutto quello che nn è mai stato detto eppure c'era. Dopo 200 concerti con i The Blast, gli Ogun Ferraille ed altri, dopo palchi e città nuove, dopo chilometri di furgone.
Forse la giusta maturità per affrontare in modo corretto queste canzoni nascoste non c'è ancora. Forse non ci sarà mai. O forse è semplicemente che l'essere nate acerbe è ciò che contraddistingue. E l'acredine che le pervade le rende sempre incomplete, proprio come gli stati d'animo che le hanno generate. Tra le oltre 120 canzoni sono emerse le 20 che più dimostrano unità stilistica tra di loro. Sono emerse per dare ognuna una istantanea diversa di questi sei anni.
"Songs To Discolour Myself" è un pò un album di famiglia, con ritratti sfuocati, foto ingiallite, graffiate, rovinate dal tempo. Abbozzate e senza velleità, queste foto conservano il ricordo di gioie e dolori. Di attimi ed emozioni da non dimenticare.
L'augurio è che vi aiutino a non dimenticarvi.