Ogni volta che mi accingo a parlare di me vengo colto dal paradosso che si racchiude nella domanda "chi sono io?". Ovviamente dal punto di vista della quantità di informazioni sull'argomento, non esiste al mondo nessuno che possa sapere più informazioni di me di me stesso.Ma quando io mi trovo a parlare di me, è inevitabile che il mio io narrato sia filtrato, manipolato,censurato dal mio io narrante. Perciò che grado di verità oggettiva possiederà mai questo io che racconta di se?
.....sembra però che la maggior parte delle persone nn abbia questa preoccupazione. Le persone, se ne hanno l'occasione, parlano di sè usando espressioni di una franchezza sorprendente, del tipo "Io sono un tipo talmente sincero e aperto da rendermi ridicolo", "io sono troppo sensibile", "io so leggere il cuore delle persone". Ma mi è capitato di vedere persone troppo sensibili ferire gli altri senza alcuna necessità .Ho visto uomini bravi a leggere il cuore delle persone lasciarsi ingannare senza sforzo da adulatori visibilmente insinceri.
Quindi mi chiedo che cosa ognuno di noi possa conoscere di se stesso.
A forza di ragionare così concludo che sia meglio evitare il più possibile parlare di me.
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