Sermide. E’ il 2001, e nasce Lo Scatolino Sporco. L’idea nasce dopo un susseguirsi di esperienze nel movimentato circuito di band della zona . Piccola. Ristretta. Frenetica ed in continua evoluzione. Stanchi delle solite cover e progetti mai realizzati l’intesa arriva, posata sull’entusiasmo di tutto quel che c’è di nuovo e interessante: la passione per le nuove sonorità (RATM, Korn, One Minute Silence, Mr. Bungle…) trascina a sperimentare, a provare qualcosa di diverso dal solito ispirandosi ai più svariati generi (venature di funky e blues). Una solida base. I primi pezzi sono carichi di energia, diversamente dal solito la gente se ne accorge e presta la propria attenzione come poche volte succede. La presenza sui palcoscenici locali aumenta insieme all’approvazione del pubblico. I ragazzi lavorano sodo e continuano per la loro strada disseminandola di idee. Non mancano alti e bassi, ma la sostanza sembra aver trovato la forma adeguata, quella che per natura era dovuta, e non si può che continuare. Partecipano a vari concorsi, fino a vincere Tempesta Sonica a Renazzo di Cento che da loro l’opportunità di girare il primo videoclip. Ottengono ottimi risultati in ogni concorso e festival che li vede partecipanti, distinguendosi per la loro capacità produttiva originale, presenza scenica e qualità durante i live.
Tutto questo risalto permette ai musicisti di crescere nei Digitube Studios dove Carlo Cantini (insieme a cui gireranno il secondo videoclip) crede nel progetto e li appoggia nell’affrontare la dura realtà delle case discografiche, facendo compiere una notevole maturazione musicale. E l’evoluzione si fa sempre più sentire.
Le 2 voci (l’una si snoda fra i morsi dell’altra) danno vita a contrasti che sembrano richiamare il luogo di provenienza del gruppo e ripercuotersi in maniera ridondante contro la quotidianità che li vede avvolti: le dorate scintillanti distese estive illuminate allo sfinimento dal sole e lo spettrale scenario invernale con la sua nebbia ad opprimere e nascondere, sembrano lavorare nel sottobosco e prendere forma vivida.
La sezione ritmica si scopre solida, rabbiosa, martellante. Cupa quando serve. Strabordante di carattere da quello che è il suo ruolo canonico. La chitarra diventa imponente e matura, volubile; siano soffici melodie o spasmi rabbiosi, riesce nel difficile ruolo di mediazione tra voci e ritmo, senza compromessi.
La CNI li nota e li accoglie sotto la sua ala. LoScatolinoSporco si riveste in Bianconiglio pronto per l’album in prossima uscita. Finalmente non emulazione, ma ispirazione.