Marla Singer

io...che avevo sempre creduto di somigliare a mia madre, sono diventata mio padre in una fredda serata di metà maggio...nello specchio della mia auto ferma al semaforo...dopo aver mandato a fare in culo mio fratello e questa zozza società...che ti rende cane fino al punto di cercare l'osso del'uomo che ti sarebbe piaciuto essere...ma per fortuna sei stata adeguatamente anestetizzata, per proteggerti dagli spigoli e dalle stronzate che ogni tanto ti racconti...Forse vedo troppe cose per poter ancora sperare, che mi corrono incontro nella loro pochezza...Le sudicie cose degli uomini e della terra, che non potranno mai librarsi verso il cielo...verso niente...e come mio padre, torno a sentirmi forte...e se qualcosa di spiacevole è accaduto, ora vola alle mie spalle...come una cartaccia nel vento sul lungomare di un..estate finita senza mai cominciare...