The Sazizz' Trio Story
C’era una volta… o forse due… facciamo tre!
…un uomo che aveva fatto della sua vita un viaggio continuo. In ogni luogo in cui si è trovato ha mangiato, bevuto, amato le donne e, da buon musicista, ha suonato!
Non è mai stato solo… In Africa era con lui il suo maestro, Scipione Sfortunazzo, negli Stati Uniti c’era suo fratello Bob Fish, in Germania il cugino Pino Kartoffen e altri ancora in ogni luogo. Il suo vero tesoro, però, è un altro… tre figli avuti dai tre più grandi amori della sua vita, tre donne che ha amato e vissuto in tre paesi diversi.
Il primo amore fu Mila a Sarajevo, una donna dagli occhi chiari di un colore tra il verde delle montagne in primavera e l’azzurro del mare d’estate, dai capelli castani e morbidi come la seta, dal sorriso dolce e lo sguardo malinconico. Con lei visse momenti di grande romanticismo, fatti di passeggiate e intere giornate a parlare d’amore, ma… Mila pianse giorno e notte alla sua partenza, ma capì che il destino del suo uomo era un altro e che il loro amore non sarebbe mai stato cancellato. Le rimase una lettera per il figlio che portava in grembo, Goran, che gli avrebbe consegnato all’età di quattordici anni, e una chitarra poggiata al letto.
Dopo Sarajevo Bogotà . Qui, il nostro amico, incontrò il suo secondo amore, Marcela, altissima mulatta dalle gambe e le braccia forti, dai profondi occhi neri e i capelli morbidi e scuri come le notti d’inverno, con delle forme da lasciare ogni uomo senza fiato. Con lei visse giorni di amore libero e selvaggio nelle foreste colombiane, ma… Marcela pianse giorno e notte alla sua partenza, ma capì che il destino del suo uomo era un altro e che il loro amore non sarebbe mai stato cancellato. Le rimase una lettera per il figlio che portava in grembo, Ruben, che gli avrebbe consegnato all’età di quattordici anni, e un tamburello vicino alla porta.
Il suo terzo grande amore si consumò a Parigi. Amelie era una francesina minuta e allegra, dallo sguardo fiero e colorato, come il suo modo di vivere e vestire, e dal sorriso felice e spensierato. Con lei ore e ore di allegria e risate, passeggiate e danze sulla rive della Senna, ma… Amelie pianse giorno e notte alla sua partenza, ma capì che il destino del suo uomo era un altro e che il loro amore non sarebbe mai stato cancellato. Le rimase una lettera per il figlio che portava in grembo, Patrick, che gli avrebbe consegnato all’età di quattordici anni, e una fisarmonica accanto alla finestra.
Tre paesi, tre donne, tre bambini, nati da tre grandi amori e cresciuti nel mito di un padre fantastico mai conosciuto. Amando il cibo, il vino, le donne, e, soprattutto, la musica, i tre fratelli, all’età di quattordici anni, sono partiti per seguire le orme del padre e per conoscere e capire se stessi e il mondo.
Suonando in ogni dove hanno vissuto alla giornata, fin quando nel centro di una piazza, in un luogo qualsiasi, in un qualsiasi momento di un qualsiasi giorno avvenne la magia… un tamburello, una chitarra e una fisarmonica suonarono d’un tratto insieme senza essersi mai visti prima e i tre musicisti si guardavano con aria di sfida e d’ammirazione. La musica durò tre giorni e tre notti, senza sosta, e alla fine i tre, stremati nelle forze ma pieni di gioia nell’animo, si presentarono: Ruben, Goran, Patrick. Solo un uomo era rimasto ad ascoltarli tre giorni e tre notti, il nostro amico, Papà Sazizz’. Un saluto, un cenno con la testa, un sorriso e se ne andò nuovamente lasciandoli con la loro nuova e indelebile identità : THE SAZIZZ’ TRIO!
Ora una parte del loro spirito è racchiuso qui per voi… Nel frattempo i tre fratelli sono in giro a suonare e senza mai fermarsi, prima che il sole sia di nuovo alto!