About Me
I “Raimy†nascono nel 1990 da cinque musicisti nuoresi, tutti ex componenti de “L’altro suonoâ€, una formazione scioltasi nel 1988 che ha “osato†un primo timido approccio tra la musicalità latina e i canoni tipici di quella sarda tradizionale. Musicalità che sfociarono in un album autoprodotto nel 1983, dal titolo “Quindici quartiâ€, in cui si trovano sonorità tipiche andine e sarde, ed in cui vengono musicati testi di autori vari, tra cui la traduzione di una poesia di Pablo Neruda ed una del canonico Solinas. A differenza de “L’altro suonoâ€, i Raimy sono orientati maggiormente verso la riscoperta della musica etnica isolana, personalizzandola e contaminandola-pur senza offuscarne il carattere-con quella latinoamericana. I componenti dei Raimy, che in lingua quechua (quella che fu la lingua ufficiale dell’antico popolo Inca) significa “festaâ€, sono: Mauro USAI (Sax, flauto, sikus e quena), Franco PERSICO (Chitarra classica,voce), Graziano MANGIA (Charango), Corrado CONGEDDU (Flauto e pipiolu) e Franco MAMELI (voce,Percussioni).
Nel 1993 partecipano alla realizzazione e messa in scena del recital di musica intitolato “De terraâ€, di cui curano-ovviamente- la parte musicale, e che vede affiancarsi le tradizioni sarde a quelle sudamericane. Il recital, nato da un progetto di Gianfranco Oppo, Gianni Cossu ed allestito in collaborazione con la sezione teatro dell’ Ente Musicale di Nuoro, venne presentato nel Novembre dello stesso anno nell’auditorium di una scuola media nuorese.
Proprio da quell’esperienza vedrà la luce il primo album del gruppo barbaricino, nel 1994: “Arbeschendeâ€.
I brani sono interamente composti o riarrangiati dal Maestro Franco Persico. Alcuni sono rivisitazioni di composizioni di alcuni direttori di coro sardi :
Alessandro Catte, direttore del coro “Monte Ortobene†di Nuoro, per “Su ballittu cadenzaduâ€; Tonino Puddu del coro “Su Nugoresu†per “Picca sa tassa†e “ Sas cosas bellas de su coroâ€; Cosimo Bitta del coro “Amici del folklore†per “Anninia pro M.G.â€. Altri sono composizioni originali di Persico che vanno a “vestire†musicalmente i testi di svariati autori e poeti, come Murenu (“Su contu ‘e Giuanneâ€), Antioco “Montanaru†Casula ( “Desuloâ€), ed altri ancora.
Dopo la presentazione dell’album, il gruppo ebbe modo di esibirsi in varie date sia in Italia che all’estero: particolarmente rilevanti le esibizioni di Liegi, nel Marzo 1995, e in due edizioni di “Jchnosâ€: a Sedilo nel 1994 e a Milano nel 1996. Ma “l’uscita†più importante della formazione barbaricina è senza dubbio la partecipazione al “Roxy Bar†di Red Ronnie, sull’emittente nazionale “Videomusicâ€, nel Novembre del 1994.
Iniziano poi una collaborazione col poeta nuorese Franceschino Satta : nel Luglio 1996 un memorabile concerto in piazza Satta a Nuoro, con la partecipazione sul palco proprio dell’anziano poeta, li porta poi all’incisione di un nuovo album, “Razza barbaricinaâ€, che verrà pubblicato verso la fine del 1996. Il titolo dell’album è quello di una poesia di “Montanaruâ€, musicata dal Maestro Persico (così come tutte le altre tracce), ma è anche l’unica eccezione: tutti gli altri nove brani sono infatti poesie di Franceschino Satta, che offre anche la propria voce in due di essi: “Maria Pettena†e “Lampadasâ€. Per la realizzazione di questo loro secondo lavoro, i Raimy si avvalgono anche della partecipazione del bassista Adriano Orrù. Variegato e suggestivo, l’album tende maggiormente alle sonorità isolane, ed è un caleidoscopio di suoni ed emozioni di timbri e radici diverse, ma che ben si sposano, lasciando nell’ascoltatore una piacevole sensazione di viaggio tra le proprie radici, ma senza perdere di vista la “sardità †contemporanea.
Radiotre Rai dedica loro un programma radiofonico in cui si esibiscono dal vivo: è il 13 Giugno 1997, data che può considerarsi quella dell’addio alle scene, anche se la separazione vera e propria sopraggiungerà soltanto nel 1998, quando i cinque componenti della band intraprendono differenti percorsi professionali ed artistici.