sembra accadere per caso
Una strada attraversa il paese
Il paese è quella strada
Nessuno ha scelto di vivere qui
Ma c'è qualcosa che ci trattiene
Perchè anche se non c'è amore
a volte
a volte c'è qualcos'altro
Ricercatrice (di se stessa) post-dottorato. [Naaaaa]
<[i>diffidate di me, girate al largo, ché SONO UNA STRONZA.]
(due/tre linea guida che riguardano la mia supponente, arrogante, presuntuosa personalità volta all'indietro, alla lacrima sul latte versato e al rimorso; ma soprattutto alla totale apparenza, alle poche basi tecnico-teoriche e alle parole scelte per ubriacare l'interlocutore):
La mia cultura è superficiale, fatta di clichés e di citazioni. Di solito ricordo frasi irrilevanti. Memoria a breve termine per cose importanti, a lungo termine per minchiate. Perché?
Ho una forte nostalgia per le pubblicità anni '90, i cartoni animati che seguivo su Canale 5, i film tipo i Goonies, le canzoni che mia mamma cantava in Liguria mentre si prendeva il sole nel lontano 1990 ("take me to the magic of the moment on a glory night where the children of tomorrow dream away in the wind of change"); le persone che da bambina volevo sposare: Lorella Cuccarini e Cristina D'Avena; il latte condensato della Nestlé (nel tubetto) di cui ho ricordi alla Proust ogni volta che apro il frigo; il Pantheon a Bergamo (ora non si chiama più così); Seriate e il balcone di camera mia da cui vedevo la ferrovia e di notte m'immaginavo le forme tra le fronde degli alberi; il Lego, la mia palestra creativa; la mia caduta sul pedale della ciclette e ferita vicino all'occhio che si è chiusa grazie all'intervento di mamma (terribili coincidenze!); i viaggi dal '91 al '96 a Monaco di Baviera in cui ho imparato a dire "Sprechen Sie Deutsch?"; Mia mamma che fermava i tedeschi per strada e parlava in francese per chiedere indicazioni; i pantaloncini di SuperMario™ made in Germany che mi hanno regalato nel '91 e che mi vanno ancora bene; a 9 anni vestita da Fantaghirò per carnevale (con annesso taglio!); l'indimenticabile viaggio a Roma con mio nonno (e mamma) nel '98: sul treno fermava i controllori e chiedeva alcune definizioni dei cruciverba. Davanti alla fontana di Trevi, infoiato, mi diceva di urlare "Marcello come here" ma io avevo solo 13 anni: mi sembrava il marinaio di Coleridge, col glittering eye.
Fino ai 13 anni tutto bene, poi il crollo di ogni certezza. L'adolescenza è un periodo di merda.
Amo la Francia vista nei film; sono convinta dell'eleganza della lingua francese a tal punto da non voler credere che anche loro bestemmiano, s'insultano e fanno proposte indecenti con quell'accento. Il massimo sarebbe rapirmi, tacere per tutto il viaggio e poi dirmi di amarmi in francese. Poi fare l'amore.
Prendo cotte per persone impossibili. Amo viaggiare con l'immaginazione, rielaborare i dettagli di incontri futuribili e inverosimili in cui si è al limite del buon costume.
"L'arte è l'estrema attività metafisica dell'uomo"... noi siamo metafisici. Cazzo!
La mia massima ambizione è avere le labbra di Scarlett Johansson e lo sguardo di Eva Green.
Portishead - The Rip
Non potrei vivere senza LATTE: senza mezzo litro di latte al giorno muoio. D'estate lo bevo quasi al posto dell'acqua.
Andare a Milano e piangere sempre sul treno del ritorno o a casa. A Milano, città di amori e di sconfitte:
I semafori cominciavano a lampeggiare/ centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male/ le istruzioni per abbracciarsi/ e per ballare negli scompartimenti delle metropolitane/ sarà l’effetto serra il nostro carcere speciale/ le fotocopie del cielo milanese//che Milano era veleno, che Milano era veleno/ era un deserto al contrario/ un cielo notturno illuminato a giorno/ da stelle cianotiche da stelle con tuo nome/ le insegne luminose e i tifosi violenti/ arruoliamo i brigatisti/ arroghiamo i brigatisti/ arruoliamo i brigatisti.//Nei bar deserti sui navigli/ la curiosità ci divorava/ e staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare/ abiteremo in un centro sociale affacciato sulle discariche e sul mare/ ma lavoreremo ancora in nero//Milano era veleno, Milano era veleno/ era un deserto al contrario/ un cielo notturno illuminato a giorno/ da stelle militanti da stelle deficienti/ dalle p-38 caricate a sale/ Milano da bere Milano da pere/ amori interinali e poliziotti di quartiere/ nei bar deserti i navigli/ per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti/ per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti/ nei garage a Milano nord/ nei garage a Milano nord/ nei garage a Milano nord/ nei garage a Milano nord./ Chi odia i Terroni. Chi ha crisi interiori. Chi scava nei cuori. Chi legge la mano. Chi regna sovrano. Chi suda e chi lotta. Chi mangia una volta. Chi gli manca una casa. Chi vive da solo. Chi prende assai poco. Chi gioca col fuoco. Chi vive in calabria. Chi vive d’amore. Chi prende i sessanta. Chi arriva all’ottanta. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro.
(le.luci.della.centrale.elettrica)