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Luca Bona Dj

Vinile psicofarmaco allucinogeno

About Me

ITALIANO La biografia è una rottura di scatole che i V.I.P. fanno inventare da qualche fantasioso scrittore…ad ogni modo, esporrò un pochino più quella che è la mia persona, piuttosto che i fatti, pochi e decisamente non significativi, che quindi determinano questa esistenza! Dopo ore di sofferenza, tanto che già i miei parenti segnavano come data di nascita su crostolosi regali, il 14 Luglio, vengo al mondo tra le urla delle infermiere che pensano di aver assistito alla venuta alla luce di satana, solo perché dalla testa ai piedi, per vari motivi, ero rosso… Poco dopo la mezzanotte finalmente i dottori capiscono che è ora di andare a casa e con un sano parto cesareo mi fanno nascere nell’ingrato giorno del 15 di Luglio, data in cui, anche se qualche raro affezionato si dovesse ricordare del tuo compleanno, non sarebbe comunque disponibile a festeggiarlo con te, perché in vacanza! Fin dall’infanzia ho dimostrato poco rispetto per il prossimo, non solo per il mio atteggiamento arrogante, provocatorio e saccente, ma anche per le mie passioni poco piacevoli, quali il posizionare le pentole da cucina a modi di batteria, per poi, con il prezioso aiuto di vari utensili, creare un rumore assordante che già preannunciava un forte amore per un genere musicale particolare. I genitori, vedendo le doti artistiche del piccolo, non si rassegnano da subito a vederlo finire drogato e alcolizzato, membro di qualche banda rock eretica se non addirittura affiliata a demoni vari ed eventuali, così cercano di incanalare la passione musicale su qualche strumento più melodico nonché più degno di tale definizione: il pianoforte. Anni e anni di pianoforte, ore passate a emulare i grandi suonatori, un piacevole pianista da salotto, atto ad essere vanto dei genitori nonché ottimo intrattenimento per le varie visite domiciliari. In altre parole un emerita rottura di palle. Nonostante questo il pianoforte mi ha tecnicamente aiutato ad avere una discreta manualità e un apprezzabile gusto melodico. Dopo anni di insistenza finalmente dal pianoforte mi evolvo alla mia amata, nonché finalmente reale, batteria! Per la somma goduria del ritmo che mi pulsava dentro, nonché per la pace dei miei vicini, mi iscrivo ad una scuola per apprendere le basi di questo fantastico strumento. Le mie doti innate mi permettono alla fine dello stesso anno di accedere al conservatorio appunto al fine di approfondire il mio studio sulle percussioni. Purtroppo lo svilente nozionismo delle lezioni di solfeggio, l’acidità della professoressa di pianoforte (materie complementari agli studi sulle percussioni), nonché la totale mancanza di personalità nell’adoperare la strumentazione, mi spinsero ad abbandonare dopo poco più di un anno quello che amo chiamare il lager della musica; nel frattempo sorge in me l’impellente necessità di ampliare sempre più la gamma di suoni, la musica è parte integrante della mia natura nonché veicolo di emozioni, espressività allo stato puro. Quasi per volere divino pochi mesi dopo un amico, in qualità di buon intenditore di musica, mi nomina dj alla sua festa di compleanno, e come capita con le donne, fu amore a prima vista. Così dall’età di 13 anni mi lancio in una sfrenata ricerca del piacere attraverso questi affascinanti strumenti: i giradischi e il mixer! Da subito il vinile esercita un fascino inspiegabile, irrefrenabile che mi spinge a spendere tutte le mie risorse energetiche, economiche e temporali all’acquisto di nuovi dischi e nuovi apparecchi che mi permettessero di manipolare in maniera ancor più significativa e soggettiva il suono. Da subito mi inserisco nel sistema discoteca (che chiamerò sistema per evitare il termine mafia) dove portando un numero soddisfacente di amici mi aggiudicavo un ora alla consolle. Già a quattordici anni vantavo la mia presenza come resident nella più affermata domenica pomeriggio di Padova che al tempo si teneva presso Le Palais. Da lì seguirono praticamente tutti i locali di Padova, dall’Extra Extra allo Station, dallo Showroom all’Arancia Meccanica, dal Pachuca al Limbo. Nonostante questo sorgeva un grande problema, la musica da me proposta non corrispondeva al genere desiderato dal più della clientela; da un iniziale Vocal House infatti, giorno dopo giorno, mi spostavo verso tendenze musicali sempre più particolari, rispondendo, come tutt’ora trovo giusto che sia, più al cuore che alla pista. A 15 anni compio il primo viaggio in Olanda, dove una lontana zia mette a disposizione una casa, da lì la scoperta di un universo musicale inesplorato, ricco e qualitativamente superiore. Dall’età di 14 anni trascorro le estati e le vacanze in generale a lavorare per il solo fine di poter ampliare la mia consolle e poter volare fino a lassù, quel luogo affascinante dove il dj è un artista e non un clown, dove la gente va in discoteca e ai festival per la musica e non solo per ubriacarsi / drogarsi / cuccare. L’importazione di musica di difficile comprensione per le piste italiane mi porta ad un aperto conflitto con la maggior parte dei gestori, chiaramente interessati più alle pubbliche relazioni che ero in grado di muovere che alle mie aspirazioni da dj. Inizio così ad organizzare autonomamente feste in giro per i locali riuscendo per lungo tempo ad ottenere una discreta fama come organizzatore, mentre, per motivi tecnici, più di una volta dovetti lasciare in secondo piano il mio interesse primario. Mentre proseguono le toccate e fuga dai paese bassi con ingenti acquisti di vinili infuoca in Italia la tragica moda lanciata da Tommy Vee di essere un dj. Acquistando due miseri cdj 100 possibilmente pioneer, un mixer e scaricandosi (illegalmente) la classifica della settimana numerosi ragazzi si proclamavano grandi dj, di fatto incrementando quell’odioso sistema discoteca dove si suonava non sulla base della capacità bensì delle conoscenze, maledetto clientelismo italiano! Io da sempre mi son schierato in una fascia nettamente filosofica, di un dj che certo tende a soddisfare le caratteristiche di una dance floor, ma partendo da sé stesso, non da coloro che sono in pista, poiché altrimenti verrebbe a mancare la personalità e l’originalità che è necessaria al fine stesso dell’essere dj. Più volte mi scontro con ragazzi che con scaletta programmata con programmi di vario genere si presentano in discoteca tronfi della loro incapacità (addirittura senza cuffie) col solo intento di potersi esibire su piano estetico. Sentirsi fighi. Questa è quella che chiamo sindrome da Tommy Vee, i cui preludi già si percepivano con alcuni atteggiamenti eccessivamente teatrali, anche se maggiormente giustificati, di Joe T Vannelli. Tuttavia mi consolo andando ad assistere a numerosi live, in Italia ammiro le performance di Claudio Coccoluto, Francesco Farfa, Flavio Vecchi, e all’estero scopro nuove vie di essere musicisti, grazie infatti a dei Festival olandesi riesco ad apprezzare produttori del calibro di Joris Voorn, Alexander Kowalski, Warren Fellow, strano a dirsi visto che sarebbero italiani, Marco Carola e Rino Cerrone, che in qualche modo mi confortano nella mia scelta di rimanere impopolare piuttosto che svendermi alle folle. I mille impedimenti che trovo lungo il mio cammino non mi impediscono di rimanere innamorato di quest’arte fantastica, tanto da sacrificare qualsiasi attività superflua per ottimizzare le rendite dal punto di vista musicale. Da due giradischi, due lettori cdj 20 gemini (acquistati solo per necessità…) e un mixer, riesco poco alla volta a passare a tre giradischi, due cdj 1000 pioneer (che provano a supplire le carenze del cd in maniera quasi soddisfacente), ovviamente mixer, campionatore, effettistica pioneer, prefinali vestax, fino all’acquisto sudato di un sintetizzatore e un groovebox della Korg. Infatti, negli anni, sempre più si fa viva la necessità di creare una propria espressività musicale a tutti gli effetti, produrre. Purtroppo il mondo del digitale (e lo si nota anche su questo space) non mi è congeniale, solo l’analogico, in tutto il suo affettuoso calore mi rapisce permettendomi di intuire velocemente le modalità di utilizzo ed arrivare ad utilizzare la strumentazione ad alto livello. Ad oggi vago tra la minimal e la techno, rigorosamente selezionata ed importata dai paesi nordici, tento invano di produrre tracce col supporto del computer, appaio a qualche serata particolare, ormai fuori dal giro delle false amicizie procurate con la vita del p.r., ma mai son stato più felice, per quanto faccia il dj in maniera forse esageratamente intima, non rimpiango la mia scelta, e non pensiate che sia come quelle vecchie zitelle che vogliono far credere di essere state loro a rifiutare gli spasimanti… Credo nella musica come espressione di creatività, sentimenti, emozioni, credo nei dj set come veicolo espressivo, come racconta storie, favole bellissime che fanno sognare, spero in un avvenire musicalmente più prospero!UN SUPER GRAZIE A: PALLINO, LA PIA, RICCARDO E PIETRO ROMIATI, LA CLAUDIA TUZZATO, MARIO BORSATO, CLAUDIO CARAMEL E A TUTTA LA COMPAGNIA DI PAZZI CHE MI REGALA DIVERTIMENTO E SODDISFAZIONE!

My Interests

Music:

Member Since: 12/27/2006
Band Website: exitus-reditus.myblog.it/
Band Members: Io e tutte le mie numerose personalità! (E sono parecchie...)
Influences: Il termine "influenzato" è fuorviante, l’ispirazione è qualcosa che mi viene da dentro, un espiazione di tutte quelle maledette emozioni che il più delle volte sconvolgono la mia vita! Non mi piace proprio ritenermi influenzato da qualcuno... Ritengo di aver imparato qualcosa da alcuni, ma sarebbe così ampia la lista da mandare in palla il server di myspace; tecnicamente parlando, con tutta la modestia che mi è possibile utilizzare, mi ritengo autodidatta, anche se qualche trucco l’ho appreso osservando Claudio Coccoluto e Francesco Farfa. Per quanto riguarda le scelte musicali non mi ritengo neppure responsabile, è un qualcosa di inconscio che mi fa scegliere un disco piuttosto che un altro, tanto all’acquisto quanto durante un dj set...sicuramente devo ammettere che dj quali Alexander Kowalski, Mauro Picotto, Armin Van Buuren e più di tutti Joris Voorn mi hanno aperto orizzonti musicali altrimenti inesplorati! ------------------------------------------------------------ ----------------------------- Personalmente sostengo le seguenti iniziative:
Sounds Like: E' uno strano sogno, dove a tratti sei cosciente giusto per renderti conto che stai sognando, ad un certo punto ti svegli e non ricordi nulla, però sei felice. Allo stesso modo quando sono alla consolle un disco segue l'altro senza quasi che riesca a controllare la cosa, solo alcuni istanti mi assicuro che la discoteca non abbia chiuso lasciandomi dentro, quando ho finito non ricordo neppure che dischi ho usato, ma posso assicurare che il sesso non dà neppure un decimo del piacere che mi pervade finito un dj set. (Sì, ok, accetto la possibilità di non essere andato con certe donne particolarmente brave, ma il concetto è ugualmente valido!)_
Type of Label: None

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