TRICYCLES Giammarco Deidda Arnold

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Il trio composto da sax, basso e batteria (reso celebre da Rollins, Coltrane e Ornette Coleman dalla metà degli anni '50 in poi), è diventato un organico "classico" del jazz moderno, e continua ad essere molto amato dai musicisti in quanto "banco di prova" ideale per esprimere al meglio le proprie capacità di interplay, libertà e inventiva armonica, costruzione formale e abilità tecnico-strumentale.La ricerca di Tricycles è volta a ridefinire questo tipo di contesto con un approccio decisamente più attuale e disinvolto, dove gli spunti musicali provengono dalle direzioni più disparate (anche in un'ottica di trasversalità storica) e le maggiori risorse strumentali a disposizione garantiscono un risultato di grande e variegato impatto sonoro, pur mantenendo costantemente alto il livello creativo. Partendo da un vasto repertorio di composizioni originali e classici del jazz, le performances di Tricycles si vanno sempre più caratterizzando per gli ampi spazi di pianificazione estemporanea, dove risulta decisivo il livello d’interazione fra i musicisti. Situazioni programmate si alternano quindi ad altre più improvvisate in un fluido continuum narrativo, alla tessitura del quale contribuiscono in modo determinante i campionamenti di John Arnold (batterista di rara energia e sensibilità dedicatosi da qualche tempo anche all'elettronica), le invenzioni armoniche e le manipolazioni di Dario Deidda al basso elettrico (strumento di cui egli è senza dubbio uno dei massimi specialisti in circolazione) e perfino alcune sortite extra sassofonistiche di Giammarco al sintetizzatore.Il suono di Tricycles è il frutto da una lunga e feconda frequentazione personale e artistica. Dalle antiche rivisitazioni di brani rollinsiani, quando nel '97 uscì il libro di Giammarco “Sonny Rollins, lo Zen e l’arte della manutenzione del sax” (Nuovi Equilibri), la naturale compatibilità dei tre musicisti si è mossa sempre più alla ricerca di una propria identità. L'attuale musica di questo trio è dunque il frutto di un lavoro collettivo, dove i ruoli spesso si scambiano, e l'inventiva viaggia su un piano assolutamente paritetico.