Un viaggio itinerante lungo i balkani tra canzoni inedite, reinterpretazioni visionare dei motivi del Maestro Vinicio Capossela, lucine di natale e numeri da circo..
La famiglia Strimpelli è a voi servita!
“Digestione in Re Maggioreâ€
ovvero…come nacque la ManoloStrimpelli NaitOrkestra
Pescia Morta (Toscana 2003)
Sulla tavola i tranci di baccalà con i porri lasciavano sulla bocca dei commensali un reverbero di sale marino; il vino bianco non trovava terraferma sulla mensa e le bottiglie si accalcavano vuote sulla mensola della finestra come cadaveri ripescati in mare. C’era un gusto comune, una specie di magia, un eros culinario che ci spingeva inesorabile in questa orgia di sapori. Camminavamo con suole di crosta e mollica sulla strada di ceramica, tra olio e pomodoro. Caffè, ammazza-caffè, ammazza l’assasino del caffè, finchè, come per incanto, non venimmo risucchiati dalle corde di una chitarra; erano le note di “Ultimo Amoreâ€: Lele sapeva bene i nostri gusti, Capossela era l’artista che ci univa tutti…come il baccalà . Le sue canzoni avevano accarezzato tanti momenti della nostra vita: gli amori finiti, i ritorni sbronzi la notte, la voglia di viaggiare e il desiderio di rinchiudere la nostra esistenza in quel limbo protetto chiamato “poesiaâ€. Io iniziai a cantare ad occhi chiusi, sentendo il mio quintale di carne lieve come una penna di gallina. Petrolio girò la sedia e trovò un pianoforte apparecchiato. Daniele, dottore-musicista, aveva sempre in auto un violino parcheggiato, e lo sdoganò. Eleonora, nipote d’arte, aveva appena ereditato da suo nonno la fisamonica della gioventù. Tutti eravamo pronti a strimpellare su quelle note cadute da cielo come una benedizione. Era una specie di digestione in Re Maggiore. Ettore si affrettò a tenere il tempo sulla grattugiera, mentre Bazar, sorriso da Clown, sciecherava acqua e nelsen piatti inondando la cucina di bolle d’aria. L’assessore Batisti ci guardava incredulo; aveva un passato glorioso come bassista, suonando a tutte le feste dell’Unità della provincia, si guardava attorno cercando insistentemente qualcosa da percuotere, finchè, scorgendo dalla finestra il suo viso s’illuminò d’improvviso; uscì e rientrò con in mano uno stendino per i panni…..ERAVAMO TUTTI!!!
Da quella sera iniziammo a trovarci spesso e nel giro di un’anno, oltre ad ingrassare in media dieci chili a testa, trovammo qualche aia d’estate e qualche circolo d’inverno per comunicare al mondo i nostri strimpelli colesterolici.