About Me
Ci sono musicisti che suonando diventano amici, ma ci sono anche amici che suonando diventano musicisti alimentati dalla passione per i propri ideali e dall’amore per la musica. Il Collettivo Musicale Polverfolk nasce dal coinvolgimento della musica folk come espressione del popolo e della gente; dopo le prime timide apparizioni radiofoniche a Radio Varese ed all’ I.T.I. di Gallarate Dario Cecchin, Duilio Garzolino, Beppe Manca, Giuseppe Agape e Mario Polverari, strumenti alla mano, salgono una sera su un palco nel lontano 1976 a suonare pizziche e tammurriate per sensibilizzare la platea sui temi sociali dell’epoca.Duilio: “Il cartellone per il concerto contro la Grande Malpensa titolava “Polver folk, ore 21.30â€. Immaginatevi noi, davanti al cartellone esterrefatti:
- E chi sono questi? Dovevamo suonare NOI, chi cavolo sono ‘sti Polver qui? -
- Ma SIETE voi, testine- ci disse l’organizzatore. - Dovevo fare i cartelloni ma non sapevo come vi chiamavate; uè, io conosco il Polverari, so che fate musica folk e allora ho messo su Polver Folk! - Da lì il nome ci è rimasto orgogliosamente incollato addossoâ€.Lentamente il repertorio della Polver si affina; si studiano i propri strumenti, si incomincia a creare un modo di suonare proprio ed un ensemble canoro originale. Ma soprattutto si apre la porta alla vera anima della musica folk come voce della gente, delle radici popolari mondiali. La voce della Polver non è più soltanto italiana ed il suo sound si arricchisce delle note di strumenti originali come quelle della zither, del bouzouki e del dulcimer, ed arrangiamenti personalissimi iniziano a definire il nome Polverfolk.Passo dopo passo è un susseguirsi di avventure musicali e di esperimenti: il folk americano, la Bretagna e le sue sonorità ed infine i primi ascolti di musica allora comunemente definita “celticaâ€. L’arrivo nella formazione di Francesco Ebbi e della sua innata dote di catalizzatore dà al gruppo un’immagine estremamente positiva ed allegra. L’Irlanda cattura i componenti della Polverfolk con le sue grandi gesta, con la sua storia e con la sua musica. La Polver fa propri gli ideali di un popolo oppresso da secoli di ingiustizia, facendo arrivare alla gente d’Italia l’immagine di una terra che raccoglie in sé una grande energia: la gioia di un’esistenza semplice convive la forza della sua lotte per l’indipendenza.Pian piano iniziano a fiorire brani originali come Bobby Sands ed Imprisoned Dream scritti da Duilio Garzolino e la formazione originale muta accogliendo in sé musicisti ed interpreti che contribuiscono, con la loro esperienza, a dare colore al gruppo.La formazione attuale:
Adalberto Zappalà , virtuoso del mandolino e della chitarra
Augusto Gentili con i whistles e sapienti accordi di basso
Daniele Rigamonti, incontrastato re delle percussioni e delle coreografie di danza irlandese
Dario Cecchin, con Duilio, leader storici e voci portanti della Polverfolk, fanno sì che il gruppo si rinnovi conservando sempre la sua radice d’origine.
Duilio Garzolino si rivela un ottimo conoscitore del bouzouki irlandese.
Lila Madrigali O’Shea, ultima arrivata, che porta sul palco la sua chitarra; porta la voce degli Irlandesi con dolcezza, ironia e forza.
Roberto Rainaldi, con la sua Great Highland Bagpipe, che ha spalancato al gruppo la magica porta della musica scozzese
Loredana Bego, pluripremiata partner di Daniele nella danza irlandese; insieme scaldano le platee con il ritmato ticchettio delle loro heavy shoes, mostrando danze tradizionali complesse ed affascinantiDa più di trent’anni la Polverfolk anima le piazze ed i teatri di tutta Italia, portando uno spettacolo che non è soltanto musica ma emozione, sentimento e divertimento dove c’è spazio per una risata ed una lacrima, per una canzone di protesta ed una ninna nanna.