I Tupolev non fanno cover, semplicemente prendono il testo e la linea melodica di brani famosi e la incastrano su di un brano originale, nuovo, differente, il tutto secondo una logica di accostamento degli opposti: brano lento diventa veloce, allegro diventa triste, elettronico diventa acustico. E viceversa.
L’obiettivo dei Tupolev è quello di creare una sorta di zona franca dove la melodia originale viene snaturata, smontata, a volte violentata e stuprata, distrutta per poi essere consegnata ad un ambiente differente, più moderno, un mondo nuovo dove poter ricominciare.
Ai Tupolev piace pensare di essere degli strumenti a disposizione della melodia che, stufa del solito tran tran, chiede una botta di vita, una nuova ventata di entusiasmo, una brezza di primavera, o semplicemente una breve avventura tra le braccia di un altro. Di fatto viene realizzata un’operazione nichilista ma con un atteggiamento positivo e liberatorio nell’ottica di “far bene alla musicaâ€.
Di certo i Tupolev producono musica moderna dove macchine e uomini coesistono in armonia, un laboratorio musicale dove stili differenti tra di loro cercano di sfidare alcune leggi musicali non scritte, dove coesistono in armonia ricerca e melodia, elementi autonomi, un impatto ritmico ben definito, una sottrazione degli aspetti armonici, di contrasti stilistici, che alla fine strizza l'occhio anche al pop.