Kobayashi Midori e Watanabe Toru dopo l'ultima pagina (che fanno, come vivono?)
Dilbert
Hunter S. Thompson (too late)
I.A.L. Diamond (come faceva a creare quel ritmo e quella classe pazzesca nei dialoghi dei film di Wilder? Anyway, too late)
un signore anziano che tornava in treno dalla Germania e raccontava storie
Angelo Dundee (a Kinshasa, quando smolla le viti del ring per permettere ad Alì di appoggiarsi alle corde)
Arthur Schnitzler
Obdulio Varela (vamos, los de afuera son de palo)
Brendan Behan (too late, too)
Kasahara May
Jean-Claude Brialy
Hrundi V. Bakshi
Shimamoto
"Shimamoto, ci rivedremo ancora?" "Forse", disse lei. Sulle labbra apparve un lieve sorriso, come un fumo sottile che si leva in una tranquilla giornata senza vento. "Forse". Poi aprì la porta e uscì. Dopo quasi cinque minuti, anch'io salii su per le scale per cercare di raggiungerla sulla strada. Temevo che non trovasse facilmente un taxi. La pioggia continuava a cadere e Shimamoto non era più lì. La strada era deserta, si vedevano solo le luci dei fari delle macchine sull'asfalto bagnato. Forse era stato solo un sogno, pensai. Rimasi lì, fermo a guardare la pioggia. Mi sembrava di essere tornato il bambino di dodici anni che nelle giornate piovose restava spesso a fissare immobile l'acqua che scendeva. Quando guardavo la pioggia, senza pensare a nulla, avevo l'impressione che il mio corpo si sciogliesse e che il mondo reale si allontanasse da me. Ma non era stato un sogno. Tornato nel locale, vidi che dove si era seduta Shimamoto c'erano ancora il suo bicchiere e il portacenere. Dentro c'erano rimasti i mozziconi di sigaretta che lei aveva spento delicatamente, sporchi di rossetto. Mi sedetti di fianco al suo sgabello e chiusi gli occhi.
Forse dovrei togliere Angelo Dundee dalla lista: in fondo potrei conoscerlo. "Mi piacerebbe conoscere" per me deve dare un'idea di "purtroppo non è possibile", o "purtroppo non è più possibile".