CABRA LIBRE

Qua bisogna capire che noi siamo davvero Profeti. Profeti del Sommo Dio Gusto, un Dio che ha salvato il suo popolo dalla faraona Kleopratica divedendo le acque del Po' per condurlo nella terra promessa, l'Emilia. Lì ha battezzato le sue genti col gutturnio e le ha comunicate col tortello, divinandosi quotidianamente nell'acerbo afrore di ciprigna. Nostro è il suo Verbo. La Cabra è nata da un delirio alcolico! Eravamo in una osteria e, dopo esserci gonfiati come paciane di tortelli e lambrusco, rimasti soli con l'oste, stavamo godendoci la visione de "l'insegnante viene a casa". Rientra la figlia dell'oste e ci cambia canale sul muso, urlettando in calore "papà,papà c'è l'ultimo bacio, troppo figo!". Lì abbiamo capito che dovevamo scendere in campo per il bene dell'Arte e delle generazioni future. E come i Righeira negli anni ottanta, anche noi abbiamo deciso di diventare fratelli per il bene dell'Umanità e perché solo dall'unione delle nostre demenze poteva nascere il capolavoro epocale in grado di cambiare per sempre il corso della storia delle capre. Facile...Ridare libertà e lustro alle anime intrappolate da lordi recinti circondati da orde di cuccioli di razza umana e ancora più lordi generandi. Mai pace all'ultima rivoluzione, completa estinzione all'odiata razza DeFilippica!