"Black Sabbath meets Ennio Morricone at a jewish wedding in Naples"
Formazione nata alla fine degli anni novanta, prima come trio, ed in seguito come quartetto. Come tale, pubblica un CD per l'etichetta Cane Andaluso : " Full Metal Klezmer.. When the earth comes apart ". Buone le recensioni che ne accompagnano l'uscita, anche da parte della stampa internazionale ( Wire, Klezmer Shack, The Jewish journal of Los Angeles ). Il gruppo si rinnova diventando un quintetto, con questa formazione è stato inciso l'ultimo lavoro Shachor , pubblicato da El Gallo Rojo Records nel 2005. Unendo musicisti con diverse inclinazioni musicali (che hanno collaborato tra gli altri con: Zeena Parkins, Fred Frith, Chris Speed, Frank London, Ernst Reijeseger, Elisa, Evan Parker, Anthony Coleman, Tony Oxley, Vinicio Capossela, Kurt Rosenwikel, Oliver Lake, Jim O'Rourke) Full Metal Klezmer, non si prefigge una lettura filologica o predefinita di qualsivoglia fonte di cosiddetta, ispirazione musicale. La visitazione in questo caso, delle musiche popolari legate alla tradizione Klezmer, appunto non rivisita, ma ci vede frequentare con passione questo suono, questo punto di vista. L'apporto dato dalle varie esperienze musicali dei componenti, confluisce, attraversandone i principi compositivi, in una musica, che già movimenti culturali quali la Radical Jewish Culture di John Zorn, hanno interpretato come una possibilità per la musica popolare odierna. Non é mischiare il nostro intento, ma di comporre e suonare utilizzando il nostro pensiero, entusiasta di fronte alla bellezza della tradizione.
Il Cinema noir ha dato l'opportunità al commento musicale di apparire, alla colonna sonora di saltare agli occhi. Compositori come l'ungherese Miklòs Ròzsa hanno lasciato straordinari esempi di come l'immagine rassicurante, si trasformi in inquieta, quando la musica ci svela i reali intenti che la animano. Un omaggio, per come si può, alle situazioni che sembrano evidenti, ma che sono sempre "altra cosa". Jean Gabin, Freud, la musica dell'Europa dell'Est, il Rhythm and Blues,i romanzi di Scott Fitzgerald e qualsiasi "altra cosa". Quello che più importa é delimitare un territorio esclusivamente per ottenere quello che é osceno, fuori scena, e fare di questo anello mancante il centro dell'azione. Un cinema fatto da registi - sceneggiatori - musicisti polacchi, rumeni, russi, tedeschi, francesi... un cinema europeo che si é dovuto sviluppare in America, vista l'enorme catastrofe che stava incendiando il Vecchio Continente. Quindi una musica che di conseguenza attinge più alla tradizione mittleuropea mischiandola agli echi del nuovo da oltre oceano. La Doina rumena si riconosce nel Blues, il Rock é attraversato da scale Tzigane, l'improvvisazione, la dissonanza, la canzone nostalgica francese. Un nostro possibile punto di vista, il nostro noir.
Fabio Basile, Verona 19 Dicembre 2001
Suoni da una macchina in corsa
Il Pop inteso nella sua accezione di popolare, tende a mischiare suoni, voci, stili differenti, assemblati tramite la rigorosa evanescenza del ricordo, sempre disatteso e immaginario.
Il paesaggio sonoro si scompone in numerosi spettri armonici che sovrapposti formano il rombo delle città o il suono continuo dei silenzi nei deserti.
FMK si propone il viaggio distratto del pensatore che non coglie, ma acquisisce frammenti di suono, rumori, parole, immagini.
In una calda notte di luna d'oriente, tagliata dalla melodia sottile di un Theremin, una radio trasmette r'n'r, insegne al neon, free jazz...Klezmer!
Fabio Basile, Verona 20 Giugno 2005
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