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pirullo

About Me

Sfuma il turchino in un azzurro tutto/ stelle. Io siedo alla finestra e guardo./ Guardo e ascolto; però che in questo è tutta/ la mia forza: guardare e ascoltare./La luna non è nata, nascerà/ sul tardi. Sono aperte oggi le molte/ finestre delle grandi case folte/ d'umile gente. E in me una verità/ nasce, dolce a ridirsi, che darà/ gioia a chi ascolta, gioia da ogni cosa./ Poco invero tu stimi, uomo le cose./ Il tuo lume, il tuo letto, la tua casa/ sembrano poco a te, sembrano cose/ da nulla, poi che tu nascevi e già/ era il fuoco, la coltre era e la cuna/ per dormire, per addormirti il canto./ Ma che strazio sofferto fu, e per quanto/ tempo dagli avi tuoi, prima che una/ sorgesse, tra le belve, una capanna;/ che il suolo divenisse ninna-nanna/ per il bimbo, parola pel compagno-/ Che millenni di strazi, uomo, per una/ delle piccole cose che tu prendi,/ usi e non guardi; e il cuore non ti trema,/ non ti trema la mano;/ ti sembrerebbe vano/ ripensare ch'è poco/ quanto all'immondezzaio oggi tu scagli;/ ma che gemma non c'è per te che valga/ quanto valso sarebbe un dì quel poco./ La luna è nata che le stelle in cielo/ declinano. Là un giallo/ lume si è spento, fumido. suonò/ il tocco. Un gallo/ cantò; altri risposero quà e là./sabal'umberto

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