www.myspaceeditor.itCOME UN'INTRODUZIONE BIOGRAFICA (semiseria):DISTAT ENIM QVAE SYDERA EXCIPIANT dice un'iscrizione posta nell'architrave di una porta che dà l'accesso a una delle belle sale di Palazzo Tè a Mantova. Ossia, traducendo a senso, dipende sotto quali stelle si nasce...Io nacqui sotto il segno, non saprei dire se propizio o meno, dello scorpione il 26 ottobre del 1979 presso l'ospedale di Montecchio Emilia, provincia (per mia fortuna...) di REGGIO EMILIA.
Come è noto è un'impresa particolarmente difficile parlare di sè, non fosse altro per il fatto che, come molti studi letterari e psicanalitici hanno dimostarto, parlare di sè (in misure diverse) equivale comunque a mentire...vi darò una mia versione di chi sono (senza, assurde, pretese di assolutismo), quindi, ben sapendo che ognuno di noi non è uno ma tanti (almeno quanti sono coloro i quali lo osservano, giudicano, ecc.).
Ma torniamo a noi. Il soggetto in esame, dunque, nasce per puro caso (come tutti?) nel suddetto giorno del sopracitato anno nella detta struttura ospedaliera alle ore 16.03. Non si sa esattamente per quale oscuro motivo ma fin dalla tenera età lo stesso soggetto in esame sviluppa un'insana attrazione per le lettere in generale e le storie (della letteratura, dell'arte, ecc.). Il piccolo, ancora ignaro di quali scompensi queste passioni porteranno alla sua vita futura, continua a percorrere la strada delle lettere, convinto, anche grazie all'influenza di professori illuminati (chissà poi quanto...) che per vivere bene bisogna coltivare lo spirito, e quindi studiare la letteratura e la filosofia, il latino e la storia ("nulla est homini causa philosophandi nisi ut beatus sit" dice Agostino). Del resto è pur vero che senza memoria non c'è futuro; ma anche senza lavoro, almeno oggi, ho paura che di futuro ce ne possa esser poco...
Ben presto si spalancano così le porte dell'università (di Bologna) al nostro virgulto. Gli studi procedono con successo e alla fine il 20 luglio 2006 (dopo l'ardua prova di iniziazione consistente nell'affrontare tre esami di latino ottenendo il massimo dei voti senza aver in precedenza studiato la lingua dei nostri romani antenati) arriva una laurea con lode conferita dalla prestigiosa Alma Mater Studiorum, ossia dall'ateneo bolognese.
"Che culo!!!" si dirà . E "che culo!!!" dico pure io. Infatti a che giova una laurea in lettere al giorno d'oggi? A nulla come in passato diranno i più...ed effettivamente pare proprio che sia così...chissà , vedremo.
Almeno mi arrivasse la pergamena di laurea in modo tale da poter sfamare i famelici topi che ormai settimanalmente fanno visita alla sala prove mia e del mio gruppo... Ah si, gruppo, band...
Potrei, infatti, dire, ora che mi viene in mente (o dovrei?) che sono un batterista (o aspirante tale...nel senso che tale appellativo dipende, naturalmente, dalla scala di valori che ognuno ha dentro di sè; esempio: a mio avviso sono degni di esser definiti batteristi Virgil Donati, Mike Portnoy, Jason Rullo, Teddy Moller; e certamente io al loro cospetto non solo impallidisco, ma non posso nemmeno definirmi batterista; tuttavia in diversi accorrono in mio soccorso: ossia batteristi che tali sono ritenuti dai più, ma che in realtà tali non sono: mi vengono in mente quello dei Pooh o quello degli U2 (col massimo rispetto si intende; nel senso che sono onesti strimpellatori e nulla più, ma non fan del male a nessuno, o forse si?) di una band prog denominata STATE OF MIND, alla quale si prospetta un radioso futuro (EEEHHHHHHHH!!!!), almeno si spera, viste le ottime recensioni ottenute dall'album "Pygmalion and his images".
We will see... Visit: www.stateofmind.it; www.myspace.com/stateofmindprog.
Detto tutto? Magari...
Dovrei, forse, aggiungere che sono schifosamente nostalgico (come i versi gozzaniani presenti nel titolo testimoniano), che soffro a livello cerebrale di una pessima malattia, consistente, per dirla con Bassani, nel fatto che non dispongo di quel gusto istintivo delle cose che caratterizza la gente normale...più del presente conta il passato, più del possesso il ricordarsene..."Era il nostro vizio, questo: d'andare avanti con le teste sempre voltate all'indietro."
Una mia cara amica, e compagna di università , provò a spiegarmi (invano?) che è il presente quello che conta, che è nel pieno godimento dell'attimo presente che sta il più vero significato di questa vita (forse), nel saper cogliere ciò che il presente ti porge e non nel differirlo nella luce stemperata e rassicurante del passato, da cui poi vagheggiarlo... "Eheu nos miseros, quam totus homuncio nihil est! Sic erimus cuncti, postquam nos auferet Orcus. Ergo vivamus, dum licet esse bene" (Ah, poveri noi, come si riduce a un bel nulla [sopraggiunta la morte] l'omuncolo tutto intero. Così diverremo tutti, dopo che l'Orco ci avrà preso. Quindi viviamo, finché possiamo star bene).
CONCLUDENDO. Chi sono? Non saprei, domanda difficile... come già disse qualcuno sono colui che vi pare; a seconda di chi poggia sguardo e pensieri su di me divengo qualcosa, qualcuno di diverso...dipende dalla maschera che, pirandellianamente, chi mi sta davanti mi vuol far indossare... SVA CVIQVE PERSONA (a ciascuno la propria maschera), no?
Difficile pure dire che cosa io voglia...mi hanno sempre fatto molta tenerezza coloro che sanno, o pensano di sapere, o si illudono di sapere quel che vogliono..."il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni..." hanno semplicemente bisogno di certezze (come tutti, del resto?), ma "gli dei ridono quando gli uomini ottengono quel che vogliono" disse un tale... Perciò i Pain of Salvation mi perdoneranno l'uso che ho fatto di un loro verso (dal testo di "Ending Theme")...To be honest I don't know what I'm looking for...
P.S. Chi viene a lezione di italiano da me non tenga conto di quel che è scritto sopra e...sotto!!!!!!!STATE OF MIND AT WORK
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