About Me
I primi due brani in lista nel player quassù sono le mie ultime trascrizioni: come gli altri quattro già presenti, sono partiture eseguite da un computer e risultano, quindi, piuttosto meccanici e imprecisi. Invito comunque tutti nel mio sito personaleper sentire la mia musica - suonata da me: Essere, nella tua musica - sUono . (Clicca qui il link!)
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"Il tuo nome non conta niente, un accidenti: quello che conta è il tuo
talento, il tuo feeling. Devi sapere molto di più della tecnica, devi
conoscere il suono e quello che c'è tra una nota e l'altra. La conoscenza parla, ma la saggezza ascolta."
James Marshall Hendrix
"Le idee sono melodie defunte."
Emil Cioran
"E il linguaggio umano è simile ad un tamburo rotto su cui battiamo melodie per farci ballare gli orsi, mentre ciò che desideriamo è fare musica che commuova le stelle."
Gustave Flaubert - Madame Bovary
"Se dovessi cercare una parola che sostituisce 'musica' potrei pensare soltanto a Venezia. Senza musica, la vita sarebbe un errore."
Friedrich Nietzsche - Crepuscolo degli idoli
"L'educazione decisiva è quella musicale, perché il ritmo e l'armonia
penetrano fino in fondo all'animo, e lo toccano nel modo più vigoroso
infondendogli eleganza, e rendono bello chi abbia ricevuto un'educazione
corretta. Chi possiede una sufficiente educazione musicale può accorgersi
con grande acutezza di ciò che è brutto o imperfetto nelle opere d'arte o in
natura, e se ne dispiace a buon diritto, mentre sa approvare e accogliere
con gioia nel suo animo ciò che è bello, e nutrirsene e diventare un uomo
onesto. Non si possono mutare i modi musicali senza mutare le leggi fondamentali dello Stato. La musica, quasi fosse un gioco innocente, continua ad insinuarsi e a
penetrare gradualmente nei costumi e nelle abitudini. Da questi passa a
prendere forza negli accordi privati, e dagli accordi nelle leggi e negli
ordinamenti statali."
Platone - Repubblica
"Le composizioni dell'allievo, per quanto egli si serva di mezzi più o meno moderni, saranno cattive o buone in base alla relazione tra il suo talento innato a dover dire qualcosa e la sua capacità di esprimersi. L'insegnante può influenzare solo una parte di questo rapporto, cioè la capacità di esprimere; e forse nemmeno questa, poiché dubito addirittura che questa capacità possa essere accresciuta per mezzo di espedienti tecnici. Imitando la tecnica dei suoi modelli l'allievo non impara a esprimere se stesso; gli si può mostrare 'come si deve fare', mettendo in rilievo che anche altri hanno fatto così: questo potrà essere insegnamento dell'arte, ma non ammaestramento dell'artista, poiché la capacità di esprimersi non dipende certo dalla maniera e dal numero dei mezzi artistici a disposizione. Con essi tale capacità può evolversi, dal momento che non esiste solo per ciò che esprime in se stessa, ma vive anche di ciò che hanno fatto gli altri.
L'artista d'ingegno osserva se stesso, e in base a questa auto-osservazione si evolve.
Lo scopo ultimo è comune, così come sono comuni anche i nostri limiti estremi.
Quel che più conta nella personalità dell'artista è la penetrazione in profondità nel proprio essere: questo esprime la natura vera dell'umanità .
La cosa più importante è di ascoltar se stessi, di guardare dentro di sé in profondità . L'uomo medio sembra possedere questa capacità solo in pochi momenti eletti; per il resto pare che non viva in base alle sue tendenze ma in base a determinati principi; ma chi ha dei veri principi, i principi dell'umanità , vive anche secondo le sue vere tendenze, che coincidono appunto con i fondamenti dell'umanità senza che egli lo sappia, anche se forse ne ha sentore.
Allora tutto ciò che noi chiamiamo 'mezzi d'arte' o 'stile', tutte le proprietà che l'individuo mediocre ritiene necessario di limitarsi a copiare per diventare anche lui un artista, risultano secondarie e acquistano tutt'al più un valore di sintomi. Ma tutto ciò che costituisce lo stile è soltanto un sintomo attraverso il quale i contemporanei dovrebbero scoprire quali sono gli uomini davvero importanti.
L'insegnamento atto ad ammaestrare un artista dovrebbe pertanto consistere al massimo nell'aiutarlo ad ascoltare se stesso, perché la tecnica e gli artifici non lo aiutano affatto. Questi ultimi dovrebbero essere una scienza segreta, alla quale ha accesso solo chi sa trovarsela da sé. Chi sa ascoltarsi conquisterà questa tecnica, magari per una strada diversa da quella del metodo, magari per vie traverse ma sempre con infallibile sicurezza: egli saprà udire ciò che a tutti è comune; e ciò che lo distingue dagli altri non è forse il modo in cui lo sente, ma il fatto stesso di averlo sentito. Le maniere rivelate dai mezzi della tecnica sono forse adatte più ad allontanarci che ad avvicinarci all'oggetto reale dell'arte.
Chi si impegna troverà la strada e la troverà in un modo che lo autorizza anche a farne uso: per lui questa nuova via è aperta, ma è bene che rimanga chiusa per chi vuole solo farsi la mano. Essa finirà pure col diventare comune, ma allora chi vi camminerà non vorrà certo più imparare 'come si fa a imitare una personalità '.
Chi ci arriverà da sé non avrà certo bisogno di un cicerone, perché l'orecchio e il senso della verità gli saranno guida più sicura di qualsiasi legge artistica.
Anzi ancora oltre, ancora più in là . Dunque le regole sono tutt'al più indicative solo per il grado in cui penetrano nel dato naturale, e non sono leggi naturali, ma leggi che vengono spazzate via dalla prima novità .
L'artista non fa nulla che gli altri ritengano bello, ma solo ciò che per lui è necessario.
Fin dove può arrivare: fin dove lo spinge la sua natura, che egli deve sforzarsi di percepire esattamente se vuole essere un vero artista.
Ma i matti hanno paura di essere presi in giro, cioè di essere riconosciuti per quello che sono, e hanno paura di farsi imbrogliare: in loro è questa incertezza che va protetta.
Nulla teme il mediocre più di essere costretto a cambiare la sua concezione della vita; ed egli si è imposto un ideale che esprime questo terrore, l'ideale del 'carattere'. L'uomo 'di carattere' è (variando una frase di Karl Kraus) quello la cui arteriosclerosi deriva dalla concezione che ha dell'universo.
La creazione di una teoria può essere anche fine a sé stessa; e senza rivolgersi a un vero allievo può rivolgersi a un allievo immaginario. L'allievo non è forse che una proiezione del maestro verso l'esterno; e quando il maestro si rivolge a lui, parla in realtà solo a se stesso. L'insegnante insegna a se stesso, è maestro e allievo in uno. Egli è in lotta con se stesso, e la gente ascolta perché sa che questo processo la interessa profondamente."
Arnold Schönberg - Manuale di armonia (cap. XII)
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[Qualche assaggio dai miei video fatti in casa, eventualmente scaricabili direttamente dal mio blog - vedi il link quassù: estratti di mie composizioni...]
Ninna U - versione scorciata
NarananAnna - preset drum&bass
Mein Kanz (NO nazi!) - preset drum&bass