Saliti in soffitta da bambini, i quattro Fajeti scoprono qualcosa che cambierà per sempre le loro vite. In un angolo, dietro un cumulo di vecchie riviste polverose giacciono gli strumenti dei rispettivi padri, componenti di una nota band emiliana degli anni 60. La tentazione ha il sopravvento. Quasi per gioco Lele siede alla batteria, Fabbi imbraccia la vecchia Fender, Alle strimpella il basso e Fillo finge di avere un microfono tra le mani. Pochi istanti dopo gli strumenti già brillano di luce propria, così come gli occhi dei neonati F4 , che da quel giorno non hanno mai più smesso di suonare.
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