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claustrofunk (new cd on Itunes)

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CLAUSTROFUNK - FRATELLI D'ITALIA
PRODUCTED BY ACTION DIRECTE / BLACK FADING RECORDS
PUBLISHED BY NEW MODEL LABEL
Riff taglienti, ritmiche adrenaliniche e liriche senza compromessi! Questa è la ricetta dei Claustrofunk, quartetto veronese dedito ad un crossover figlio di band come Rage Against The Machine ma allo stesso tempo estremamente personale. Il funk come motore, una sezione ritmica che non perde colpi e che fa da base per le rime di Ivo, capace di alternare parti rap super veloci ad un cantato rock, dinamico ed aggressivo. Molti i brani trascinanti dell'album, dall'iniziale "Molte Volte" a "Quando Sei Con Me", momento di apertura melodica passando per "E' Proibido Proibir", traccia realizzata in collaborazione con Z'Africa Brasil, formazione hip hop brasiliana che grazie alle sue rime ci guida in un viaggio immaginario nella favela e il brano non sarebbe certo stonato nella colonna sonora di "City Of God" o "Tropa De Elite". Non mancano poi i riferimenti all'attualità e alla politica del nostro paese, dalla title track "Fratelli D'Italia" a "Mediashit" passando per molti altri momenti incandescenti del disco come "Sottotiro", in collaborazione con Luca Zevio.
Sharp riffs, adrenalinic rhythms and lyrics without compromise! This is the recipe of Claustrofunk, a quartet from Verona, Italy, dedicated to a rap-metal-funk crossover sound in the steps of bands like Rage Against The Machine but at the same time with a very personal attitude. The funk as an engine, a rhythm section that does not lose a single hit. This is the base for the rhymes of Ivo, able to switch from super fast rap to rock, dynamic and aggressive vocals. All the sogs of the album have a strong personality, from the opening track "Molte volte" to "Quando sarai con me". that shows the melodic side of the band and "E' proibido Proibir", a track made in collaboration with Z'Africa Brasil, a Brazilian hip hop act that leads us in a journey into an imaginary favela. This song could have been easily on the soundtrack of "City Of God" or "Tropa De Elite". The lyrics have strong references to the Italian and international political situation, from the title track "Fratelli d'Italia" to "Mediashit", a clear reference to the mediatic empire of Italian prime minister, mr. Berlusconi.
Riff fuerte, rítmica y lírica adrenalina sin compromiso! Esta es la receta de Claustrofunk, veronese cuarteto dedicado a un niño de cruce de bandas como Rage Against The Machine, al mismo tiempo muy personal. El funk como un motor, una sección rítmica que no pierda trazos y que es la base de las rimas de Ivo, capaz de cambiar las cuotas súper rápido rap cantado a una roca, dinámico y agresivo. La participación de muchas canciones del álbum, la inicial "Molte volte" a "Quando sarai con me", al abrir melódica a través de "E' Proibido Proibir "la pista se hará en colaboración con Z'Africa Brasil, el hip hop brasileño formación que con sus rimas nos guía en un viaje imaginario en la favela y la canción no sería un tema en la banda sonora de "Ciudad de Dios" o "Tropa de elite". También hay referencias a la política y la actualidad de nuestro país, el título de la pista "Fratelli d'Italia" a "Mediashit" incandescente a través de muchos momentos del disco como "Sottotiro", en colaboración con Luca Zevio.
Dicono di noi:
Rockerilla giugno/luglio 2009-Aldo Chimenti
Già frontali nel nome i veronesi Claustrofunk debuttano per Black Fading con "Fratelli d'Italia", una prova che sa di livello interventista e di contaminazione stilistico-musicale assai pronunciata, eredi potenziali di R.A.T.M. e R.H.C.P., gruppi ai quali si rifanno altresì per spirito anthemico, trovando terreno in una miscela emorragica di sonorità che coniugano fragorose ritmiche rap a canovacci di scuola grind-metal regolati a pieno regime. Sebbene la vera forza motrice dell'album risieda nel tiro dei testi e delle aggressioni vocali che incalzano a colpi di slogan-denuncia e satira politica, si preferisce sorvolare per concentrarci sulla musica, se non altro per misurare la nostra soglia di resistenza con la forza d'urto di questi 10 attentati sonici tritatutto.
Stereo invaders giugno/luglio 2009-Thiess
Nato nel 1999, Claustrofunk è un progetto che, con i suoi testi e la suo disappunto, si colloca tra il Crossover dei Rage Aagainst The Machine e il Funk. Componente questa che rende meno metallico e più personale il suono della band e che allontana il genere su lidi anche Hip Hop e propriamente Rap. Il tutto è mescolato da una buona dose di rabbia contro la società e la politica di oggi, sotto forma di rock misto ai generi, già di per sé di denuncia, sopra citati. Interessanti i brani, da ascoltare tutti senza fiato, grazie anche al cantato frenetico ed adrenalinico che trasmette un discreta dose di linfa vitale. Per il resto l’album non si distoglie dai canoni del genere e non stupisce più di tanto per fantasia e tecnica. “Fratelli D’Italia” fa riferimenti a problemi di attualità e di disagio sociale, spostandosi anche all’estero con un viaggio nelle favelas brasiliane con il brano "E' Proibido Proibir". Ricordiamo, proprio in questa ultima traccia, la collaborazione della band Hip Hop Z'Africa Brasil. I Claustrofunk si avvicinano come sonorità a band quali Red Hot Chili Peppers, Living Colour e Faith No More, mantenendo una dinamicità Hip Hop. Discreta la loro prova, grazie anche al sapersi muovere con sorriso beffardo tra argomenti difficili. “Fratelli D’Italia” può essere maggiormente apprezzato da chi ama il genere ed è di certo utile anche per chi pigramente si lascia trascinare dal triste vivere quotidiano senza reagire. Forse la band saprà in qualche modo scuoterli da questo torpore.
Saltinaria giugno/luglio 2009-bianco
“Fratelli d’Italia” è un disco arrabbiato, è una bandiera spezzata, è l’amore per una patria in agonia.
Ascoltare i Claustrofunk è come intraprendere un viaggio con un fatiscente bus su per le strade disastrate degli altipiani del Sud America; sempre incerto: tensione e paura, irreparabile meraviglia, disagiato stupore… ansia d’arrivare. “Fratelli d’Italia” è un disco che scorre via in fretta, lascia il sapore di un’opera riuscita bene, ma che non cattura del tutto; non annoia, ma non fa innamorare. Cascate di rime sui ciottoli sporchi del “Belpaese”, accompagnate da un crossover che è puro rock miscelato con il Funky, spruzzato con del Rap, ammorbidito da delicate melodie acide. In “Molte volte” Ivo urla “La pazienza e la sopportazione hanno un limite, la mia arma è il volume e colpire te mi fa sentire fiero”: in queste parole si racchiude il Claustrofunk-pensiero, il dissapore e la lotta, il non piegarsi al regime, il non, mai banale, “pensiero-contro”. Se negli anni 90’ il bisogno degli Ustmamò era sigillato in “Vietato vietare”, oggi i Claustrofunk hanno alzato il tiro, e nell’era dell’oramai defunto post-capitalismo la loro necessità sta nel “E’ proibito proibir”. L’effetto che sortisce questo disco, l’atmosfera che ne deriva è tutta nel saggiare la sua consistenza testuale: la formula più diretta per convincere un pubblico impegnato.

My Interests

Music:

Member Since: 17/10/2006
Band Website: www.claustrofunk.it
Band Members:

Merchandising
Influences: R.A.T.M. - RED HOT CHILI PEPPERS - FAITH NO MORE - GUNS N'ROSES - RAPSODIA - H- BLOCKS
Sounds Like: ...???...???...???...???...
Record Label: Black Fading Records/Action Direct -- NML
Type of Label: Indie

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