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Mondo Trash

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La vera innovazione che il cinema italiano degli anni ' 70 portò nelle sale di proiezione,fu la mitica "commedia all'italiana". Nasce dalla fusione tra il filone erotico, molto in voga in quegli anni e la tradizione gogliardico - pecoreccia,irriverente e anche un pò stereotipata dell'uomo italico. In questi film, si sublima la quinta essenza del B - Movie. Lavorazioni a budget limitatissimo, ove grazie esclusivamente alla bravura degli attori comici,dei comprimari (i famosi *caratteristi*) e degli sceneggiatori ,si ottennero risultati strabilianti.La ricetta di tale successo era da attribuire innanzitutto alla presenza di una buona dose di erotismo: parolacce e situazioni grottesche di ambito gastro-genitale completavano l'opera. Vennero rappresentate situazioni piccanti e fino a quel momento tabù. Adesso lo spettatore vede sullo schermo quello che ha sempre sognato di fare; le perversioni e le manie più viscerali non hanno più blocchi morali nelle quattro mura del cinema. Si arrivò così ai filoni tipo della commedia sexy: "La Poliziotta","L'insegnante","L'infermiera" (con i rispettivi seguiti).Ma anche i generi militareschi, betrayd (tradimenti,"corna",ecc..) e quelli vacanzieri. Ovviamente alla base di tutto stava sempre la situazione comico-soft hard; bellissime donne, oggetto del desiderio dell'italiano medio, viste nella loro nudità e spesso spiate dal buco della serratura o "palpate" dall'amante di turno, erano la linfa vitale che portava sostegno a tutta la storia. La commedia all'italiana vide l'affermazione,consegnandole alla leggenda, di donne bellissime come: Edwige Fenech, Barbara Bouchet, Gloria Guida,Lilly Carati, Anna Maria Rizzoli, Paola Senatore... Ed infine, riprendendo quanto affermato sopra, vorrei concludere questa chiosa introduttiva al trash italiano degli anni ' 70, porgendo un mio personale tributo a tutti coloro che con la loro estrema professionalità, nonchè indiscussa bravura, permisero a questo genere di ritagliarsi un fazzoletto di glioria nella storia del cinema nostrano. Mi riferisco in particolare agli attori; gente proveniente dal mondo del teatro, dell'avanspettacolo, dalla prosa d'autore, messisi al servizio del cinema a basso costo. Lino Banfi, Renzo Montagnani, Tomas Milian, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Gianfranco D'Angelo, Lando Buzzanca, sono solo alcuni nomi.E una particolare ovazione è doverosa farla anche ai registi (Nando Cicero ,Mariano Laurenti, Bruno Corbucci, Michele Massimo Tarantini...),agli sceneggiatori (i mitici Mario Amendola e Francesco Milizia; quest'ultimo scriveva i film tra un treno ed un altro: era capostazione!) e gli indimenticabili caratteristi,perno e forse vera perla di tutto il genere (Bombolo,Jimmy il Fenomeno,Alfonso Tomas,Salvatore Baccaro,Sandro ghiani,Vincenzo Crocitti,...).I films che ne incarnano le linee guida (Gloria?) si possono - a ragion veduta - catalogare in tre grandi filoni principali, dai quali poi si stagliano tutti i vari sottofiloni; talvolta intrecciandosi tra loro in un turbine allucinante di situazioni al limite del grottesco e del parossìsmo narrativo.Orbene, le tre grandi "madri" sono: Genere Militaresco Genere scolastico Genere infermieristico Per genere militaresco, solitamente, si intende tutto ciò che concerne la vita di caserma, con l'amplificazione, ovviamente, dei suoi aspetti più beceri e pecorecci: scherzi* (*vedremo che lo scherzo rappresenterà un fattore comune a tutti i tre generi), situazioni ano - gastro - genitale (cessi, flautolenze, defecatio...), esasperazione del fattore libido con la complicità della bellona di turno. Stessa cosa vale per il genere scolastico (capostipite della saga, l'indimenticabile "L'insegnante", con Edwige Fenech), che per quello infermieristico ("Pierino medico della Saub", ecc..). Mentre nel primo, le classi vengono trasformate in campi di battaglia, dove alunni indisciplinati ed ultraripetenti non hanno altra occupazione se non quella di prendere di mira i malcapitati docenti e far colpo sulle compagne di classe, nel secondo, permangono i presupposti base degli altri due generi, solo che il tutto viene trasferito in cliniche o in studi medici. Dicevamo che, fissati i filoni principali, esiste tutta una serie di sottofiloni da essi derivati che li caratterizzano. Tali sottofiloni, diverranno nel tempo sempre più importanti tali da costituire, in taluni casi, dei generi a sè. Simili alle sefiroth cabbalistiche, essi si identificano con: genere cornistico (tradimenti e quant'altro), genere vacanziero (che sì divide in categoria "sand o "snow"), genere tribunalesco (generalmente associato a films ad episodi), genere equivocale (dove la comicità viene creata grazie alla costruzione di situazioni imbarazzanti, scambi di camere, di identità, ecc..), genere presentativo (il protagonista compie un'azione metanarrativa, rivolgendosi direttamente allo spettatore presentando personaggi e situazioni). Il collagene di tutto è la parolaccia gratuita, la volgarità di bassa lega, lo scherzo, la violazione della privacy - spiando le bellone dal buco della serratura, schiaffi, ceffoni e tutto ciò che è di costume nell'habitat naturale dell'abitante di borgata. Spesso ricorre il tema dell'omosessualità, usata nel modo più bieco e materialista possibile come strumento per suscitare ilarità nello spettatore. Tutte queste categorie possono unirsi ed interagire tra loro come in un meraviglioso brodo primordiale. Ecco quindi che si avrà "La dottoressa ci sta col colonnello", ottima sintesi tra militaresco ed infermieristico. Idem per "L'infermiera nella corsia dei militari", figlia anch'essa del connubio tra i due generi."La moglie in vacanza, l'amante in città" e "La moglie in bianco, l'amante al pepe", simposio tra la caregoria cornistica, vacanziera ed equivocale. Ma anche "La liceale nella classe dei ripetenti" o "La studentessa fà l'occhietto al preside", tipici esempi di generi scolastici dove il tema dello scherzo e della sessualità vengono esasperati in modo esponenziale. "Cornetti alla crema" è il tipico esempio di un sottogenere (il cornistico) che assume vita propria e si regge in piedi autonomamente, parente del più antico "Mazza bubù, quante corna ci stan quaggiù". Un piccolo ruolo lo ebbe anche un sotto - sotto genere, identificabile con il termine "boccaccesco". Si intende tutti quei films in costume, ambientati in età medievale tra castelli e monasteri. E' l'esempio di "Alle dame del castello, piace fare solo quello", di "Fratello homo, sorella bona", di "Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda e tutta calda", oppure di "Puro siccome un angelo, papà mi fece monaco di Monza". In questi films, l'elemento sessuale è un po' il leit- motiv, contrappasso dissacratorio riguardo al tema monastico/religioso. Per l'ennesima volta ribadisco il mio personale tributo all'estrema professionalità dei protagonisti di questo meraviglioso filone, che con budgets limitati hanno saputo creare un nuovo modo di far cinema, alimentando le fortune e le casse di cinecittà, grazie alle quali i produttori hanno potuto finanziarsi kolossal e films d'autore (fino all'epoca in cui in Italia riuscivamo a fare del buon cinema - sic!). W il trash !!!!a

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