About Me
La storia dei ViolaSaid si snoda nel corso di otto lunghi anni segnati da cambiamenti e scelte a volte difficoltose e sofferte altre volte semplici e positive ma entrambe utili a rafforzare il progetto musicale, le idee e la coesione a livello umano fra i componenti.
1998-2002: viene fondato il primo nucleo della band che in quest’arco di tempo, con l’aiuto della Piteco Music piccola agenzia di management operante nel riminese e dintorni, giunge alla produzione di un Ep contenente sette brani fra i quali: Lesia, Leggero, La genesi di un’insonnia, che a tutt’oggi sono parte integrante del repertorio live.
2003: i ViolaSaid si promuovono con l’intento di far conoscere il più possibile il progetto e grazie all’Ep, che ottiene ottime recensioni dalla stampa specializzata, partecipano ai più importanti concorsi nazionali: Arezzo Wawe, Rock Targato Italia, e regionali: il Premio Corriere e il Mei Day.
2004: giunta al suo culmine per una serie di vicissitudini la band arriva allo scioglimento che in realtà diventa più una pausa di riflessione.
2005: Yuri Zangheri e Alex Donati gli unici rimasti della precedente formazione aprono le porte ai fratelli Girometti: Stefano chitarrista ed Enzo bassista. Entrambi giungevano da un lungo periodo di inattività susseguito allo scioglimento dei mitici Prima Linea, band con un trascorso decennale e riconosciuta in tutto il territorio nazionale con una delle realtà più fruttuose del grunge made in Italy.
Estate 2005 Primavera 2006: nell’arco di pochi mesi la band si rimette in sesto, rievoca tutti i brani del passato e li riadatta completamente alle nuove esigenze e alle caratteristiche dei componenti novelli. Cavalcano i palchi più prestigiosi della romagna: il Velvet, l’Io Street Club, il Naima. Producono un promo di cinque brani che contiene tre vecchie conoscenze Lesia, La genesi di un’insonnia, Leggero e due brani ex-novo, fiore all’occhiello della band: Per la Vale e J.
Estate 2006: il batterista lascia la band. Tutta l’attività promozionale del disco si ferma. I Viola decidono di prendere tempo per cercare un nuovo batterista più affine del predecessore alle sonorità a cui mira la band e imbastiscono un live umplugged che li accompagnerà per tutte le date estive.
Settembre 2006: si riparte nuovamente, ora le percussioni sono affidate alla linea ritmica di Carlo Paul Pettermann batterista della storica band dei Ratnapura vecchia conoscenza dei fratelli Girometti del periodo FreakOut e Prima Linea. Lo scenario ViolaSaid cambia nuovamente faccia e si accosta ad un sound pulsante e decisamente più rock. Anche la fase compositiva gode di rinnovata originalità e nuovi brani fluiscono con un intervento sempre più massiccio, oggi più di ieri, di tutte le componenti saidiane.
Estate 2007: il bassista lascia la band e ora le sonorità del basso sono affidate al giovane Luca Bergonzoni che si adagia nel sound dei Viola con innata naturalezza aprendo un nuovo capitolo nella loro tormentata storia... sarà quello definitivo? Si sa, la perfezione richiede sacrifici...
Inverno 2008: sembra che le avversità non abbiano fine, anche Fofo, il chitarrista, ha deciso di lasciare la band per ripercorrere la strada degli storici Primalinea, tornati alla ribalta dopo una reunion, e noi?... Beh, non ci demoralizziamo, andiamo avanti affidando la parte chitarristica solo ed esclusivamente a Yuri... e dopo una piacevole pausa causata dalla nascita di Lucas (figlio di Carlo) stiamo tornando alla ribalta per un live ad aprile...da power trio più me, Alex, alla voce... state sintonizzati, perchè le novità , come vedete, non mancano!!!
Influenze
Un territorio ricco e a volte in apparente conflitto sta alle fondamenta del progetto ViolaSaid.
L’etichetta, pop-rock, che la band stessa tende ad accreditarsi, è decisamente riduttiva rispetto al risultato che emerge dall’ascolto dei brani. Sicuramente rock è la parte strutturale: armonica, ritmica che però non fa a meno di riferirsi a gruppi del passato più recente appartenenti a generi consolidati come il grunge, l’emo, l’alternative, il post-rock, il new metal, e ad un passato più lontano che tutt’oggi vive e si rigenera come l’hard-rock, il rock classico, il blues, la psichedelica, il progressive. Pop risulta invece la costruzione melodica dei riff, delle strutture verse-chorus-verse, e soprattutto della linea del cantato che anche timbricamente si distacca dal patrimonio rock , strizzando l’occhio a componenti più melodiche vicine anche al soul, all’R’n’B, al Jazz e in generale al bel canto pulito e armonioso.
L’originalità della band sta nel saper miscelare con opportuna efficacia molteplici stilemi provenienti dai generi e dalle attitudini più disparate per creare un panorama che all’orecchio risulta già noto e che allo stesso tempo non lascia traccia di amara emulazione.
In sintesi l’obbiettivo è quello di riuscire a creare un villaggio sonoro che susciti emozioni e suggestioni fruibili sia dall’appassionato che dal profano.