About Me
Nella seconda metà del 2001, il batterista Roberto Orlandini, comunemente conosciuto come Bubbù per l'evidente somiglianza dei suoi tratti somatici con quelli di un bulldog e per la inaudita ferocia con cui è solito percuotere il suo strumento decide che è stufo di assistere impotente al continuo declino della già di per sè miserabile scena alternativa pistojese. Il montante Marcivme-- sonoro da cui si sente avvolto e sempre più oppresso, lo spinge a desiderare la creazione di un progetto che vi si opponga radicalmente. Quello che ci voleva per scuotere le pvtride acque della discarica non poteva che essere un fetido, infestante gruppo punk. All'uopo, cerca invano di indurre svariate persone ad assumere il ruolo di cantante in codesta band, ma, sbeffeggiato e preso ra sputi e pernacchie, dovette infine e a malincvore, rivolgersi all'infame, logorroico e soprattutto incompetente Tommaso Galligani, detto Enfisema (il soprannome, purtroppo, è solo un eufemismo). Prendete un rospo, strappategli a viva forza una corda vocale e fatelo gracidare con violenti e reiterati calci nel cvlo. Solo così potrete farvi un'idea, per quanto ancora non abbastanza negativa, delle avvilenti doti vocali di Enfisema. Rimaneva però l'urgente e irrisoltissimo problema del reperimento d'un basso e una chitarra. L'annosa questione del basso punk fu però agevolmente risolta: poichè a Pistoia di punk (in senso stretto, quelli con la cresta, le punte e la giubba con sopra scritto "Fuck You" e "Pvnk's not dead", una specie rarissima & protetta) ce n'era uno solo, fu sufficiente chiedergli se sapeva suonare tale istrumento e se aveva voglia di sporcarsi le mani con un po' di vecchia sana old-school. Ad entrambe le domande fu data risposta positiva, anche perchè lo spinoso Jaomino era testé reduce da una devastante esperienza di collaborazione con una banda di liscio (URCA!) ed aveva in tutti i modi bisogno di riprendersi da cotale indescrivibile trauma. Per quanto rigvarda invece la chitarra, la storia si fa assai più complicata. Infatti, le vicende dei Jurisdick!tion riguardanti questo istromento sono state fin dal principio funestate dagli stiaffi anellati della malasorte. Seguì, per i nostri eroi, uno straziante calvario lungo 8 mesi di forzata lontananza dal palco e financo dalla sala prove. Ma l'estrema caparbietà del trio e soprattutto la loro completa dedizione all'ozio e alla deboscia (si favellano addirittura episodi di coprofagia), li condussero a non desistere e in una delle frequentissime incursioni nelle malfamate e sordide bettole dei bassifondi locali, si imbatterono (o, più correttamente, imbattiedero) nella equivoca figura del turpe ma sinistro Edo, più noto alle masse come "La Chitarra al Volo, Vol.1". Di costui ben poco è noto, se si escludono dettagli assolutamente irrilevanti, quali:* 1. innata ed irrefrenabile tendenza all'abbrutimento
* 2. amore per la più cruda sporcizia morale et corporea
* 3. insolvenza cronica di scuola Parmalat
* 4. attitudine a molestare giovini e vecchie
* 5. stitichezzaDa allora è stato un continuo e reiterato svssegvirsi di trionfi e soddisfazioni per la fortunata combo hardcore proveniente dall'impestata Pistoia. Infatti i nostri eroi hanno avuto l'onore di essere presi a bottigliate e stiaffi nel mvso a cavsa delle loro oltraggiose performances in varie parti d'Italia, fra cui Firenze, Pisa, Pontedera, Prato, Modena e financo Milano. Si sono persino premvrati di prodvrre uno strepitosissimo demo, la cui risonanaza nel controverso ma affascinante mondo dello show-biz è stata più o meno pari a quella di una scoreggia nel deserto. Anche adesso, mentre queste ultime righe della loro gloriosa biografia vengono qua vergate per i posteri, la loro ascesa prosegue irrefrenabile. Di concerto in concerto, la via che condvce alla fama è bell'e spianata, ed un posto imperitvro nella storia della mvsica dvra è ormai il prossimo, raggiungibillissimo obiettivo dei nostri eroi. . . o almeno così pensavano, i nostri limitatissimi e incapaci musicanti! Purtroppo il destino vigliacco e rio, non avendo trovato niente di meglio da fare, si è messo in mezzo per impedire la fulminea e cristallina ascesa dei Jurisdicktion all' Olimpo della musica. SOLO PER QUESTO – e non perchè Enfisema ha perso due anni di tempo a bighellonare e a fare sudoku con le proprie emor(r)oidi invece di registrare le sue parti vocali – l'album che sarà dai posteri ricordato come il disco che ha chiarito per seNpre il concetto di rock estremo, Terrore è Libertà , ancora oggi, in questo piovoso fine settembre 2007, deve vedere la luce. Manca poco . . . ma sono più o meno due anni che manca poco, dio craVto e plantigrado, si sono rotti i coglioni anche i fan più affezionati, molti di loro ed hanno cambiato hobby, c'è chi si è dato al ramino, chi alla giustizia sommaria, chi alla collezione di zingari in salamoja, chi al consumo coNpulsivo di zigulì al metanolo, eccheccazzo (o Madonna BrVno, direste più correttamente voi iNberbi regrediti). Il problema fondamentale è stato però che nel gennaio appena passato si è rotto i coglioni pure Jaomino, lo storico e ipertecnico bassista della band, che in cerca di nuove avventure musicali più VemVneVative (ma soprattutto di nuovi budelli da aggiungere al suo già vastissimo harem) ha tirato su l'ancora (una natta da almeno 18 kg) e mollato il gruppo al suo ignobile destino. Ma i tre australopiteci superstiti non si sono dati per vinti come tutti speravano, e dopo mesi di seghe a 16 mani effettuate con l'aVsYlio di alcune piovre giganti di Giava (o di davanti Gabicce, non ricordo) hanno individuato nel radioattivo clochard pistoiese El Mazzo la possibilità di rimettersi in carreggiata. Dopo averlo levato a viva forza dal mezzo della strada, dove amava trascorrere le proprie giornate istiaffeggiando gli anziani – ma solo quelli rachitici, giacchè è pure viLLiacco – e sottraendo per pura malvagità chicchi e gelati agli infraquattrenni, lo hanno condotto a calcagnate in una sala prove e hanno capito che in quel meraviglioso polpettone umano di regressione e inciviltà c'era la chiave di volta (e di basso) per tornare finalmente alla ribalta e guadagnare la fama che finora è giustamente stata loro negata.